1. Un lungo cammino


    Data: 05/05/2018, Categorie: Cuckold Autore: Ludovico

    ... di ognuno dei dieci �giudici� presenti lei era automaticamente stata etichettata come una puttana�..una troia�..una zoccola�..una prostituta� una pompinara ! E il suo accompagnatore ? Ed a me che giudizio mi avrebbero affibbiato ? Riuscivo leggere anche quello nei loro sguardi�. era il frutto di un semplice ragionamento�di un sillogismo alla buona ma che non mancava di una logica inoppugnabile. Ero più vecchio di lei e certamente meno in forma quindi non potevo essere un amante di cui quella �signora� potesse essersi invaghita, non mostravo di essere particolarmente ricco così da pagare la parcella di una tale accompagnatrice �di lusso�, ora si chiamano escort, categoria alla quale lei probabilmente apparteneva, ero stato troppo galante nel toglierle il paltò e nell�accostarle la poltroncina quindi le mostravo tenerezza ed amore, portavo una fede al dito della sua stessa foggia����dovevo per forza essere il marito�..pardon�.�il cornuto�. Certamente inadatto a reggere le redini di una puledra desiderosa di un vero stallone, incapace di �gestire� le voglie della puttana che mi sedeva al fianco, impossibilitato a competere con tutti quelli, e dovevano essere parecchi, che provavano (e tanti certo ci riuscivano) a scoparsi la troia. Eccitato da questi pensieri, feci durare quei momenti il più possibile; bevemmo il caff&egrave, mangiucchiammo due biscottini che avevo chiesto come accompagnamento, scambiammo qualche parola. Se io ero preso dal vortice delle emozioni di quello ...
    ... che stavo provando e di quanto ancora avrei vissuto nelle prossime ore, devo dire che anche lei era stranamente silenziosa. Spaventato dalla possibilità che potesse pentirsi di aver acconsentito a quella serata così diversa dalle solite e stesse per tirarsi indietro all�ultimo momento, le proposi di andare via e di raggiungere lentamente il locale poco lontano. Mi alzai per prendere il cappotto e porgerglielo e così ebbi modo di vedere come in realtà l�orlo della gonna, forse anche per gli inevitabili, piccoli movimenti sulla poltroncina, era salito ben più di quanto mi fossi immaginato, arrivando a far intravedere la striscia di pelle che c�era tra l�orlo delle calze ed il tanga. Gli sguardi arrapati dei presenti allora erano davvero giustificati ed era per questo che, anche adesso che si era alzata e, con un gesto istintivo si era abbassata la gonna, non abbandonavano la sua figura snella sino ad accompagnarci fuori dal bar, per strada. Passeggiando lentamente (portava dei tacchi alti ai quali, ahim&egrave, non si &egrave mai completamente abituata) decidemmo di lasciare la sua borsa nell�auto, parcheggiata poco lontano, così da non avere la preoccupazione di doverla tener sempre d�occhio nel locale. Prima di giungere alla macchina, notai una farmacia già chiusa ma con il classico distributore di profilattici all�esterno così, senza una parola, la guidai in quella direzione e, fermatomi, ritirai dal dispenser una confezione da 8 profilattici. Lei, una volta di più, rimase ...