Cronaca senza fine
Data: 06/05/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... buio, in aggiunta a ciò è da sola in una città che non conosce bene, perché ha avuto la brillante idea di tardare trattenendosi davanti alle sue solite scartoffie. E� troppo tardi per rimpiangere, assai tardi per recriminare rammaricandosi sulla sua disadorna, incolore e squallida vita. Non c�è nessuno a cui possa chiedere aiuto, i passi dietro di lei diventano ininterrottamente più decisi e al tempo stesso ulteriormente solleciti, il suo cuore tamburella velocemente perché ha paura. Come sono talvolta eccitanti e procaci le donne impaurite, se lei lo sapesse, ma non lo sa, in questo modo comincia a correre�.Sara rabbrividì, perché le sembrava che Riccardo insistesse in modo particolare su parole come troppo tardi e squallida, dal momento che la sua bocca aveva assunto una piega sprezzante e vagamente sadica, come se stesse pregustando qualcosa, sennonché la pallina volò speditamente dall�altra parte della stanza mentre Marco l�abbrancò prontamente al volo proclamando:�Ecco, adesso la donna corre spedita, l�uomo le grida qualcosa e lei procede velocemente ancora più forte spaventata, ma lui la raggiunge, le mette una mano sulla spalla e le comunica:�Scusi signora, sono dieci minuti buoni che corriamo. Ora me lo dice chi ci sta seguendo?�.Udendo quell�espressione tutti risero in maniera altisonante, ormai la tensione che la voce di Riccardo aveva creato era stata risolutamente spezzata, rise persino Sara nonostante fosse visibilmente irritata per com�era finito ...
... il suo giochino, troppo presto in effetti, prima che lei avesse avuto la possibilità netta di stabilire quel filo rosso, la sottile, privata e speciale linea di comunicazione che esisteva tra lei e quell�uomo. Poi qualcuno si mise a raccontare barzellette sboccate e scostumate di dubbio gusto nell�attesa d�andar via, Marco si sedette nei paraggi di Sara, approfittando della distrazione generale le accarezzò il ginocchio, con un modo di fare asfissiante e possessivo facendole stringere i denti:�Sara, ti posso accompagnare a casa?� - le sussurrò lui, con la sua insulsa e tormentante voce indelicata e petulante: �ti farò impazzire baby� - �se mi prepari la cena vedrai che scene� - �non sai che cosa ti perdi� e via discorrendo, perché queste frasi lei le aborriva di netto, provocandole il disgusto e l�orticaria soltanto nel sentirle.La mano si mosse per andare più su lungo la rotula, ma proprio in quel momento il cinturino dell�orologio s�impigliò nelle calze. Gli bastò una breve occhiata, per capire che i suoi propositi per una serata da favola si stavano allontanando sempre più, man mano che la smagliatura procedeva sotto la gonna verso quella carne che non avrebbe accarezzato, non quella sera almeno:�Al diavolo tutto� - sbottò spazientita e stufa Sara alzandosi di scatto.In quella circostanza raccolse i propri oggetti dirigendosi verso il bagno, si squadrò allo specchio con un occhio critico ammirando le lunghe gambe e le caviglie sottili esaltate dalle scarpe con quel tacco ...