1. Il dolore di Elisa


    Data: 07/05/2018, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: Pain

    ... eccitando troppo, �Come ti permetti a farmi richiese? Per punirti farò l�opposto, per umiliarti al massimo sceglierò fra i tuoi amici o i tuoi parenti!� le rispose lei. Continuai a leggere scoprendo che non solo era sottomesso ma era proprio lo schiavo della moglie, così qualche giorno dopo quando lui mi chiamò Elisa per parlarmi e chiedermi un favore ero già eccitato.�Come stai? Vuoi qualcosa? Un caffè, un the o qualcosa di forte?� mi chiese quando entrai. �Un the mi va benissimo.� gli risposi, in realtà non volevo niente ma volevo ammirare il suo grosso culo chiuso nei pantacollant. �Devo chiederti un grosso favore.� mi disse quando tornò nella stanza. �Sei di famiglia puoi chiedere quello che vuoi senza preoccupazioni.� la tranquillizzai. �Mi devi assicurare che però resterà fra me e te.� replicò lei poggiando la mano sulla mia. �Te lo prometto.� affermai io. �Devi mettermi incinta, tuo cugino è sterile e dal momento che vi assomigliate non si capirà.� mi confessò. �E che ne pensa quel cornuto e coglione di mio cugino?� le domandai strizzandole una tetta, che era morbidissima. �Come ti permetti!� esclamò Elisa scioccata. �Vedi che so che mio cugino è il tuo schiavetto ma se vuoi me devo avvertirti che non sarò come lui e sicuramente non sono dolce e gentile anzi puoi mettere in conto molto dolore, perché io godo a far soffrire le mie compagne.� la avvertì e per sottolineare quel punto le strizzai così forte un seno da farle uscire le lacrime dagli occhi. �Sei un ...
    ... bastardo.� si lamentò Elisa. �Io sono fatto così e se ti va bene spogliati, sennò me ne vado e fanculo.� le dissi alzandomi dal divano. �Va bene questa storia mi piace.� accettò iniziando a spogliarsi.Era la maiala che avevo sempre pensato, il seno anche se grosso e bello non era molto sodo, anzi un po� le pendeva, ma i capezzoli erano grossi e lunghi, glieli afferrai iniziando a tirandoglieli fino a farla sobbalzare, ma la prima volta non volevo andare troppo oltre, non volevo farla spaventare, così mi spogliai, la buttai nel e glielo piantai interamente nella fica ancora asciutta, pensavo di entrare in una specie di grotta invece era stretta, mi sentivo il cazzo perfettamente avvolto, non dico di essere Rocco Siffredi, ma sono abbastanza dotato, lungo 17 centimetri, ma molto largo più o meno quanto tre dita, mentre la caricavo lei si lamentava perché ancora non era lubrificava, io lo uscivo quasi tutto per poi riaffondare con forza. Sentivo il suo culo tremare ad ogni affondo, dopo un po� iniziò a bagnarsi e godere anche lei per la cavalcata, avrei voluto iniziare a farle male ma mi trattenni e decisi di massaggiarle le tette poco delicatamente, alla fine le schizzai cinque fiotti di sborra calda, mentre anche lei aveva il suo primo orgasmo, a quel punto lei stava per farlo uscire, ma con uno schiaffo sul seno destro la immobilizzai dicendole che ancora non avevo finito, restandole ancora dentro le presi la gamba sinistra e mi avvicinai il suo piede al viso, iniziando a leccarglielo ...