Moana, vita da spogliarellista.
Data: 08/05/2018,
Categorie:
Etero
Altro,
Autore: Stephan Zanzi
... Berni. Cosa penserebbe Berni? Tu sei la sua fidanzata, immagina cosa penserebbe se gli dicessi che lavori qui, in uno strip bar.- Non me ne frega niente. Dovrà accettarlo. E dai zio! Fammi lavorare qui.- Moana, questo locale è pieno di pervertiti. E io non voglio che qualcuno ti dia fastidio.- Sono abbastanza brava a difendermi, non preoccuparti di questo. Zio Giuliano tirò un sospiro di insofferenza e alla fine mi disse di sì. Avrei cominciato l'indomani, intanto sarei stata fornita della "divisa d'ordinanza", cioè perizoma e camicetta striminzita, ma non avrei dovuto dire niente ai miei genitori. Giuliano non voleva che glielo dicessi. Per me andava bene. Quando il giorno dopo attaccai a lavorare ero euforica. Avevo un camerino tutto per me. Cioè, non proprio tutto per me. Lo condividevo con le altre �artiste�. Così le chiamava zio Giuliano. Le artiste. Eh sì, perché facevano uno spettacolo. E di solito, chi faceva uno spettacolo, era un�artista. Perché la nostra era un�arte. Entrai un po� spaesata nello stanzino. Un luogo caotico, pieno di confusione e ciarpame, e cinque �colleghe� che si facevano belle, con trucchi, borotalco e profumi irresistibili. Una Rumena, una Moldava, una Senegalese, una Polacca e la trans di cui già vi ho parlato. Bella da morire. Aggraziata. Coi tratti del viso molto femminili. E fu lei che subito mi accolse. La Rumena e la Moldava erano piuttosto fredde. Con loro non riuscii a socializzare. Invece con Jay, la trans, era ...
... diverso. Lei subito mi accolse, subito mi disse di sedermi e si mise a pettinarmi i capelli. Mi chiamava �amore�. E io mi legai a lei con un certo piacere. Era carinissima, soltanto che sotto c�aveva il cazzo. E che cazzo, signori miei! Quando lo vidi non volevo crederci. Portava dei jeans, e se li tolse per mettersi il perizoma, e lo vidi. Era un'anaconda. Lungo da far paura. La Rumena e la Moldava erano belle ma insignificanti. Ed erano antipatiche. Avevano nei miei confronti un atteggiamento negativo, come se in qualche modo fossi lì a rubargli il lavoro. Hai voglia a dirgli che era solo una cosa temporanea! Non volevano sentir ragioni. Io ero l�intrusa, la raccomandata, la nipote del proprietario. Ma Jay mi disse di non starle a sentire quelle due, perché erano due stronze. Jay sembrava sempre così felice, così sorridente, piena di vita. E com�era bello il suo sorriso. Rideva a denti stretti, e i suoi denti erano così bianchi, e lei era così seducente. Ma come faceva? Qual era il suo segreto? Indossai anche io il perizoma e la camicetta, e iniziai a servire ai tavoli. Nel giro di un'oretta mi avevano già palpato il sedere una decina di volte, e alcuni clienti mi avevano infilato nell'elastico del perizoma delle banconote di grosso taglio. Cavolo, quel lavoro cominciava a piacermi, anche se dovevo beccarmi qualche smanazzata. Quella sera sul palco dello strip bar si sarebbe esibita Jay. Lo spettacolo sarebbe cominciato alle dieci, e quindi la vidi ritornare in camerino per ...