-
Roberta
Data: 08/05/2018, Categorie: Etero Autore: Inchiostro Fresco
Parlando di qualcosa più recente racconterò di quello che non si dovrebbe fare mai: mischiare lavoro e vita privata. Quindi vi parlerò di Roberta.Lavoro come contabile per un'azienda e quindi tutte le carte che hanno un prezzo scritto sopra devono passare sotto i miei occhi. Qualche mese fa dovevo rinegoziare un prestito con la banca e dato che sapevo che non sarebbe stata una cosa semplice e che sarebbe andata per le lunghe fissai l'appuntamento con il referente della banca quasi a fine giornata in modo da avere tutto il tempo per riuscire ad ottenere quello che volevo.Il referente della banca, come potete immaginare è Roberta, non direi esattamente bella, ma attraente e ben curata, in un mondo di uomini arrapati sa sicuramente come giocare al meglio le sue carte, se la tira un po' troppo per i miei gusti ed io non ci provo mai con quel tipo di donne.Come mi aspettavo non era un accordo facile da spuntare e lei non ha solo un bel corpo è anche una tosta e non mollava di una virgola. Era tardi, l'ufficio era vuoto e noi eravamo ancora lì a discutere, talmente accalorati da stare senza giacca entrambi (lei porta sempre un tailleur). Ad un certo punto, forse per stress, forse per provocarla, non so perché, le chiedo a bruciapelo:- Quelle tette sono finte?Indicandole il petto. Lei mi guarda quasi furiosa e mi chiede- Imbottisci il pacco?Indicando tra le mie gambe.La fissavo negli occhi per cercare di capire cosa pensava e lei mi fissava a sua volta, poi entrambi ...
... rispondemmo:- No!Non contenti della risposta di nuovo insieme:- Non ci credo!Sembrava una sfida a chi era più testardo e fermo sulla propria posizione. L'unica cosa che mi venne in mente per superare quell'ostacolo fu iniziare a slacciarmi la cinta. Probabilmente anche lei aveva avuto lo stesso pensiero ed iniziò a sbottonarsi la camicetta. Praticamente in contemporanea io mi abbassavo pantaloni e mutande mentre lei apriva la camicetta ed alzava il reggiseno per tirare fuori le tette. Una seconda abbondante con due bei capezzoli rivolti all'insù, le teneva sempre strette in un reggiseno a balconcino che le facevano sembrare rifatte ed invece a guardarle nude sembrava tutto naturale.- Oh cazzo!Lei con gli occhi sbarrati mi guardava sotto la vita, abbassando gli occhi per capire cosa c'era di strano vidi che il mio cazzo gonfio e turgido nelle sue dimensioni straordinarie. Non mi ero accorto di essere così tanto eccitato, a quel punto tanto valeva andare avanti:- Pensi ancora che imbottisco il pacco?Mi guardò in faccia e prendendosi le tette tra le mani e massaggiando i capezzoli con i polpastrelli mi chiese:- No� tu pensi ancora che non siano vere?No che non lo pensavo, ma non volevo dargliela vinta così semplicemente:- Potrebbero� dovrei toccarle per esserne sicuro�la mia richiesta non sembrava averla scomposta, girò intorno la scrivania e mi venne di fronte, senza troppi preamboli le presi le tette con entrambe le mani ed iniziai a massaggiarle sfregando con i polpastrelli i ...