Attenta al cane…attenta
Data: 11/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: AmanteSegretoDolce
... tua lingua si è moltiplicata, ormai posso solo difendermi dal suo attacco…
Ho bisogno di penetrarti più a fondo, ti metto le mani sotto i glutei e ti tiro su, tu mi assecondi e allacci le tue gambe intorno alle mie, adesso ti posso entrare dentro meglio, la furia mi sta prendendo e ad ogni colpo sento la testa che mi ronza più forte, sento che stai godendo ma non so più cosa stai dicendo, sento che non riesci a trattenere dei gridolini, cerchi di soffocarli ma senza successo, mi rendo conto che anche tu hai perso il controllo…
Senza mollarti, e soprattutto senza uscire da te, mi abbasso e ti siedo sulla panchina, piago le ginocchia e continuo a penetrarti, forte e veloce, ogni colpo arrestato solo dallo sbattere rumoroso dei corpi, rovesci la testa indietro, seduta in quella posa scomposta, le gambe allargate, larghissime…. E ti sento godere, me lo dici, lo sento, sento che dentro ti contrai, mi stringi, vedo le tue mani che si contraggono sul bordo della panchina, mi rendo conto che stai piangendo, stai godendo e stai piangendo, pronunci il mio nome, di nuovo, di nuovo, alla fine lo gridi, ti contrai, ti lasci andare e quasi cadi, ti sostengo, ti bacio.
Ti bacio ancora, sei ansimante, ti riprendi piano e smetti di piangere, rispondi ai miei baci, dolcemente, poi mi muovo dentro di te, sussulti, smetti di baciarmi, mi muovo ancora, sussulti e sospiri, adesso sei sensibilissima, gioco dentro di te mentre i tuoi baci ritornano voraci, smetti di baciarmi solo per ...
... gemere o sussultare, ma riprendi ogni volta, ogni volta con più ardore.
La tua schiena è appoggiata sullo schienale della panchina, il tuo bacino è spostato in avanti, il mio dolce inferno sporge dalla panchina e lo posso tormentare mentre mi tormenta.
Metto le mie mani dietro la tua testa perché mi sembra che la panchina ti faccia male, ti penetro a fondo, in quella posizione il mio pene ti penetra e spinge verso l’alto, scava alla ricerca del tuo punto g, le tue mutandine sono ormai uno straccio ma non credo ti importi, dall’espressione del tuo viso c’è una sola cosa che ti importa ora e la stringi tutta, gelosamente, fra le tue gambe, risentita quando tenta di allontanarsi..
Ti bacio e ti scavo fino a quando sento che di nuovo l’urgenza si sta impossessando di te, ti lascio arrivare alla soglia di un secondo orgasmo e mi fermo, ti bacio, esco.
Mi dici “no, ti prego, ancora” ma ti tiro su, di peso, ti giro e ti inginocchio sulla panchina, alzo quel poco di gonna, abbasso un pochino le mutandine e dopo un attimo sono di nuovo dentro di te.
Adesso puoi muoverti, e lo fai. Spingi contro il mio corpo mentre ti penetro, ci sincronizziamo e anche se ogni tanto sbagliamo qualche colpo è tutto piacere, ti sento, la tua vagina mi stringe strettissimo il pene, lo abbraccia, lo ingoia, lo risucchia, quasi fatico ad arretrare tanto mi trattiene, il piacere è intensissimo, so che stai per godere di nuovo e ho voglia di godere con te, mi sfreno, ti sbatto contro, ti sbatto ...