Donna Ancora
Data: 18/05/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: scopertaeros69, Fonte: RaccontiMilu
Le lenzuola non hanno più quell'odore fresco di bucato, la faccia affondata nel cuscino, guardi con un solo occhio un squarcio di azzurro nella finestra.Accarezzi con la mano la superficie delle lenzuola arrotolate scompostamente, come se fossero loro a sfiorare le tue dita e non tu con le tue mani.Un rumore lieve di pioggia giunge dal bagno, qualche sospiro e una melodia accennata appena a bocca chiusa.Allunghi il braccio verso il posto vuoto vicino a te, forse dovresti alzarti anche tu e raggiungerla sotto la doccia, ma rimani li distesa a pancia sotto, con le lenzuola un po' strette tra le gambe, i capezzoli contro il fresco cotone e la tua schiena nuda esposta.Pensi alla tua timidezza, persa in uno sfiorarsi di labbra, ai tuoi dubbi, fugati dal semplice tocco di una mano sul tuo braccio, all'indecisione, smarrita nel suo sguardo.La mattina sei arrivata sicura di te, di qualcosa che potevi controllare a cavallo del tuo bolide, una Dea quasi androgina della macchina, un appuntamento senza nulla di definito o scritto, o almeno così pensavi.Poi Lei, sensuale, naturale nel suo muoversi dentro la sua pelle come se non indossasse niente altro, la voce calda e suadente.Doveva essere un pomeriggio tra amiche e poi era divenuto quello che ognuna delle due sapeva essere destinato loro, semplicemente non si erano opposte, alla corrente che le spingeva l'una a cercare l'altra in un abbraccio.Il calore di sole della sua pelle, la carezza dei sui lunghi capelli corvini sul seno, ...
... l'indecente dolcezza delle labbra, ora spietate, ora misericordiose nel ridarle fiato.Donna AncoraLe lenzuola non hanno più quell'odore fresco di bucato, la faccia affondata nel cuscino, guardi con un solo occhio un squarcio di azzurro nella finestra.Accarezzi con la mano la superficie delle lenzuola arrotolate scompostamente, come se fossero loro a sfiorare le tue dita e non tu con le tue mani.Un rumore lieve di pioggia giunge dal bagno, qualche sospiro e una melodia accennata appena a bocca chiusa.Allunghi il braccio verso il posto vuoto vicino a te, forse dovresti alzarti anche tu e raggiungerla sotto la doccia, ma rimani li distesa a pancia sotto, con le lenzuola un po' strette tra le gambe, i capezzoli contro il fresco cotone e la tua schiena nuda esposta.Pensi alla tua timidezza, persa in uno sfiorarsi di labbra, ai tuoi dubbi, fugati dal semplice tocco di una mano sul tuo braccio, all'indecisione, smarrita nel suo sguardo.La mattina sei arrivata sicura di te, di qualcosa che potevi controllare a cavallo del tuo bolide, una Dea quasi androgina della macchina, un appuntamento senza nulla di definito o scritto, o almeno così pensavi.Poi Lei, sensuale, naturale nel suo muoversi dentro la sua pelle come se non indossasse niente altro, la voce calda e suadente.Doveva essere un pomeriggio tra amiche e poi era divenuto quello che ognuna delle due sapeva essere destinato loro, semplicemente non si erano opposte, alla corrente che le spingeva l'una a cercare l'altra in un abbraccio.Il ...