Ricordi 3
Data: 20/05/2018,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: giov60, Fonte: Annunci69
Era naturale che poi in quel periodo, io e Gina mettessimo in pratica gli insegnamenti che ricevevamo dai nostri esperti maestri quando stavano insieme nei fine settimana. Ad appena diciotto anni lei già indossava ricercata biancheria intima e curava molto l’aspetto della sua persona. Si curava in particolar modo del suo pelo pubico, ora radendolo ora riducendolo ad una piccola striscia, ma sempre tenendo ben pulite e depilate le labbra della figa e il solco delle natiche. Anche nel generale atteggiamento pareva essere più adulta di quanto realmente fosse. Devo riconoscere che in quegli anni Gina si è fatta un culo da paura: nel senso che su dieci volte che facevamo l’amore, almeno otto volte si faceva solo inculare. Godeva moltissimo in questo modo. Solo anni dopo scoprì, quasi casualmente che riusciva a godere in maniera pazzesca con le “spagnole”: un pomeriggio di tarda primavera, quasi quindici anni dopo il nostro matrimonio, approfittando che nostra figlia, allora in terza media, era uscita per andare a casa di una amica, con la scusa di prendere non ricordo cosa da un altro scaffale a casa, mi chiese di prendere la scaletta e trovando il ripiano del mobile impolverato, si mise a pulire regalandomi la visione delle sue splendide gambe e del suo bacino con una vista dal basso speciale che mi fece subito eccitare. Quando, esasperato dalla sua provocazione, lo tirai fuori per masturbarmi godendo così dello spettacolo che avevo davanti agli occhi, lei scese la scaletta e ...
... mi si inginocchio davanti per un succulento pompino. Si era aperta la vestaglia e cosi, quando avvicinò il suo viso al mio per baciarmi, il mio cazzo si infilò tra le sue burrose tette. Le presi le mani invitandola a stringere le sue mammelle attorno al mio uccello e ad iniziare un lento andirivieni durante il quale con le labbra e con la lingua poteva inumidirmi il cazzo. Più il su e il giù andava aumentando più lei diventava paonazza in viso e aumentava la respirazione. Quando l’avvisai che ero sul punto di godere volle che le venissi nel seno e si abbandonò ad un orgasmo così forte che stupì anche me.
La inondai nel seno e sul viso stravolto dal piacere. Quella sera eravamo a cena in un ristorante in compagnia di alcuni amici e un fortunato cameriere alle prime armi fu l’incolpevole cavia della prova del nove che, a tutti i costi, Gina volle sostenere. Il ragazzo prima ammaliato dallo spacco della gonna che la mia signora indossava, si vide invitato ad accompagnarla in bagno. Ma entrati in quello destinato ai diversamente abili, più spazioso e meno usato, si ritrovò con il giovane pisello affogato tra le tette e le labbra di Gina che riuscì a godere anche nel breve volgere di pochi istanti… data l’inesperienza del giovane.
Furono anni splendidi pieni di giochi trasgressivi, come ho appena citato, che nascevano così d’improvviso nei luoghi più disparati. Al cinema, nei locali di ritrovo, a casa, dovunque ci trovassimo. Poi d’estate, in spiaggia ostentava con malcelata ...