1. Il pugile - parte 2


    Data: 22/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Alice79

    ... ragazzino di 22 anni le cui mani mi perlustravano senza alcuno scrupolo. “Ti prego, basta adesso”. Come dissi queste parole si bloccò, ma lo fece solo per aprire la porta di casa e lasciarmi entrare. Io, contrariamente a ogni logica e a ogni mio proposito, lo seguii dentro casa sua. In un attimo mi trovai schiacciata tra il mio giovane energumeno e la parete di casa sua, la sua bocca sul mio collo. Sentivo i suoi baci, i suoi morsi. Sentivo il suo cazzo, duro ed evidentissimo premere sui miei pantaloni sottilissimi. Le sue mani mi stringevano le tette, le misuravano, le facevano sue. Io ormai avevo abbandonato ogni raziocinio, perdendo ogni contatto con il mondo reale. “Meglio che smettiamo dai”, gli dissi senza poi tanta convinzione. “No, mae’ non hai capito: io ti voglio e ora qui comando io”, mi rispose con un ghigno mentre afferrato il mio braccio portava la mia mano sul suo cazzo. Ho sempre subito il fascino dell’uomo deciso e questo modo di fare non fece altro che farmi perdere ulteriormente i miei freni inibitori. Quindi fu così che strinsi fra le mie dita il suo cazzo, che sentivo caldo e durissimo e ...
    ... mentre la sua bocca succhiava la mia lingua io piano piano lo segavo. “Adesso tu ti inginocchi e me lo prendi in bocca, hai capito, mae’?”. Lo guardai dritto negli occhi e senza dire una parola mi abbassai, inginocchiandomi. Iniziai lentamente a leccarlo, dallo scroto fino alla punta. Il suo sapore era inebriante. I suoi modi da animale mi stavano facendo diventare un’altra. E fu quest’altra me, non la madre di famiglia, e prendere il suo grosso cazzo in bocca fino a sentirsi soffocare. Lui più passava il tempo e più diventava una bestia e come tale iniziò a scoparmi la bocca tenendomi la testa. I suoi grugniti non erano umani. Io da parte mia ci mettevo tutto il mio impegno per prenderlo in bocca il più possibile e per succhiarlo e assecondare i suoi istinti. Non so dire quanto durò, forse un’eternità o pochi minuti. Quello che ricordo meglio è il calore che mi riempì la bocca all’improvviso, denso e di un sapore mai sentito prima. Mi sforzai di ingoiare, ma una parte cospicua del suo seme uscì dalla mia bocca. Lui la raccolse con le dita e me la spalmò, come fosse una crema, sui seni. (Continua) alice.dt79@gmail.com 
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