1. Un pomeriggio con i vicini


    Data: 23/05/2018, Categorie: Etero Autore: A_Scrittore, Fonte: RaccontiMilu

    Era un caldo pomeriggio di metà Giugno ed avevo da poco finito di mangiare. Mi ero adagiata in intimo nella mia camera in penombra, sul letto matrimoniale; per sentire meno caldo avevo tirato giù le serrande a metà e, siccome ero un pò annoiata, davanti ai miei occhi c'era lo schermo retroilluminato del tablet con su uno dei racconti del mio sito erotico.Non ero sposata, né avevo figli, e amavo particolarmente la categoria "Incesti". Non so dirvi il motivo, ma il sesso tra i consanguinei, almeno in fantasia, mi portava ad eccitarmi terribilmente.Fatto sta che ero sola e avevo appena finito di leggere l'introduzione del racconto quando qualcuno suonò insistentemente alla porta di casa. Controvoglia e tirando un paio di "Arrivo!" mi alzai, pronta a dare il benvenuto allo sconosciuto importunatore, che poi tanto sconosciuto non era...Si trattava del ragazzo del piano di sotto, uno giovane e con al massimo venticinque anni sulle spalle, alto un metro e settantacinque (cinque centimetri più alto di me, dannazione!) ed eccessivamente magro. Ai miei occhi non mi colpiva particolarmente, anche se aveva i capelli ricci - e io AMO i capelli riccioluti - e due occhi molto profondi... secondo me potevi perdertici. Comunque... commenti a parte, aveva un naso un po' gobbo ed era vestito in maniera giovanile ma senza troppo dare nell'occhio; indossava una magliettina gialla con le impronte delle mani nere, un paio di jeans blu con una cintura di cuoio e delle scarpe di ginnastiche ...
    ... bianche.Restò per un attimo con la bocca semiaperta, in effetti ero stata proprio una stupida! Mi ero dimenticata di mettermi qualcosa che coprisse la mia bella "mercanzia", che nonostante gli "enta", era ancora in forma. Capelli biondi, occhi verdi, seni piuttosto sodi che mi costringevano a portare una terza abbondante (tutta Madre Natura) e un fisico snello ma non troppo... dovetti tossire per farlo iniziare a parlare.-"Ciao..."- iniziò timidamente lui -"Avresti una bottiglia d'olio? Serve a mia madre per cucinare"-.Sorrisi, arrossendo un po' per come mi ero presentata... una parte di me si sentì in colpa, l'altra invece voleva continuare a sfoggiare tutte quelle doti.-"Sì, vieni"-.Con un cenno della mano lo feci entrare in casa e mi feci seguire fino in cucina. Ormai era troppo tardi per riparare al danno fatto e mentre prendevo l'olio dallo scaffale in alto sopra ai fornelli, potevo avvertire il suo sguardo puntato sul mio fondoschiena bello pieno. Dentro di me avvertii una forta sensazione di benessere; mi piaceva che qualcuno mi osservasse così. Quando mi voltai e gli porsi la bottiglia, lui la afferrò quasi strappandola dalle mani facendomi rimanere basita.-"Grazie..."- mormorò. -"Mia madre ne sarà contenta... Appena ha finito di cucinare le uova te lo riporto..."--"Grazie a te!"- esclamai con un leggero occhiolino e un tono un po' malizioso...Lo riaccompagnai fino all'entrata e, ringraziandomi di nuovo, chiuse la porta quasi sbattendola.-"Uao!"- esclamai a gran voce nel ...
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