Amici miei
Data: 12/09/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Semiramis, Fonte: EroticiRacconti
Avevo conosciuto da qualche tempo, proprio in palestra, una simpatica personal trainer. Era davvero una ragazza carina, sempre pronta e disponibile. Lavorava lì insieme al suo compagno, meno simpatico di lei ma egualmente disponibile e professionale. Io non sono una sgobbona, mi limito ad andarci per fare esercizi semplici, per mantenermi in forma e per fare piacevoli incontri. Nel loro caso si era trattato di una vera intesa. Lei, poco più grande di me, era la vera mente della coppia. Una donna astuta, sagace e pronta a discutere di tutto. Eravamo diventate delle ottime amiche, si era sempre in sintonia e molto spesso dovevo richiamarla io all'attenzione per farla tornare dagli altri clienti. Con il suo compagno il rapporto era un po' diverso. Marino, questo il suo nome, era un tipo taciturno e tutto muscoli. Vedeva la palestra come un luogo di grande impegno e dedizione, parlava poco. Roberta, la compagna, mi diceva che se fosse stato solo per lui la gente sarebbe scappata da quel posto. Mi diceva, infatti, che aveva ricevuto una ferrea educazione militare e spesso lei si poneva la domanda, che ormai mi ripeteva spesso. -Secondo te, ama più me o il suo corpo?- Non le rispondevo per non essere scortese e le sorridevo. Lui era un pezzo di maschio dominante. Il suo pacco non aveva più segreti per me, me lo mangiavo con gli occhi. Quando Roberta, spesso, si allontanava io cercavo sempre di attirare la sua attenzione. In effetti quel bestione poteva avere poco sale in zucca, ...
... tuttavia, aveva alti livelli di testosterone nel sangue. Io volevo proprio farmelo, mi dispiaceva molto per Roberta ma almeno avrei chiarito il suo dubbio. Ah, poi, forse avrei dovuto cambiare palestra, o sperare in una semplice scappatella senza conseguenze. Ed era questo ciò che volevo, alla fine. Sapete che in fatto di sesso sono poco cortese e non mi faccio tanti scrupoli. Una sera, mentre Roberta era impegnatissima per preparare alcune ragazze per uno di quei concorsi da palestra io riuscii a portarmi Marino in disparte. Ovviamente, con scuse di dolori e tensioni muscolari finii per sventolargli la fregna in faccia. Con grande abilità riuscii addirittura, mentre guidava le mie braccia da dietro, ad afferrargli il pacco con le natiche. Glielo feci ondeggiare un po' e lo sentivo chiaramente eccitato. -Vieni con me, andiamo a prendere dei pesi qui...- Ci andai, era stato così chiaro e aveva scandito così bene le parole che mi era parso un' altra persona. Arrivati in quello sgabuzzino pieno di attrezzi e scarpe mi mise una mano tra le natiche e mi girai verso di lui. -Che ti va?- -Fammi guardare il cazzo e decido- Estrasse un bel pisello mezzo indurito che strinsi tra pollice ed indice quasi a volerne misurare la circonferenza. -Ah, sei circonciso- Mi accasciai e vidi il cazzo sventolarmi sulla faccia. Lo inghiottii e iniziai a spomparlo. Aveva delle palle grosse e tonde. Il cazzo era liscio come marmo, tutto perfettamente depilato secondo l'etica dei palestrati. Mi appoggiavo ...