Comanda lei! Pt.7
Data: 17/08/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Semiramis, Fonte: EroticiRacconti
LEI Fiotti di sborra mi arrivavano sulla faccia, l’odore del sesso di Federico riempiva quel piccolo abitacolo. Ancora una volta aveva deciso di scoparmi la bocca, in quei giorni non faceva altro. Aspettava che la gente in palestra diminuisse per portarmi, col supporto di un suo amico, a farsi fare sesso orale in un piccolo bagno. Non ero abituata a quel tipo di trattamento, a lui non interessava del mio godimento, mi portava in quel postribolo per usarmi. Calava le mutande e il suo fallo lungo e venoso mi finiva in gola e il sapore di quel sesso era nuovo, incerto. Le sue palle sudate dall’attività della palestra mi sbattevano in faccia mentre lui fiero e con una mano che mi spingeva sulla testa per succhiare mi scopava. Quel pompino di quella sera era ormai l’ennesimo. Lui inviava direttamente la foto di me inginocchiata a bocca aperta al Porco e lui capiva tutto. Continuavo a volere quel cazzo nella mia fica, Federico mi stava facendo dare di matto. “Togliti le mutandine e pulisciti lo sperma e portale al cornuto” mi disse mentre infilava il membro succoso nelle mutande. “Non posso berne un po’?” gli chiesi e lui mi rimproverò:” So che quel frocio beve tutta la sborra che c’è in casa ma oggi deve cambiare la biancheria, inoltre non credi che sia il momento di farti vedere un po’ in giro così? Sarà felicissimo quando la sua Padrona tornerà a casa con quel ficone enorme e ben scolpito nel leggins. Lo capiranno tutti che sei senza mutande…tutti sapranno di quanto è porco e ...
... cornuto. Rincasai trovando il Porco in preda alle faccende, passava l’aspirapolvere. Mi vide arrivare e mi salutò con riverenza, avevamo ormai stabilito che si doveva appellare a me con “Padrona”. Mi chiese se gli avessi portato la fica sborrata oggi e io nervosa e irritata gli dissi che da pulire c’era solo la casa. Mi stesi sul divano e lo chiamai:” Vieni a farmi rilassare un po’, sono nervosa”. Si sedette accanto a me e si accorse della mia grossa fica scolpita nel leggins, capì che non avevo indosso le mutande.” Che c’è? Ah sì, l’ha voluto Federico, ha detto che dovevo farla vedere un po’ in giro datosi che cerco del cazzo che mi sfondi” Lui mi disse che avevo fatto bene. Mi tolse scarpe e calzini e iniziò a massaggiarmi i piedi sudati. “Sai Porco, credo che dovremmo cambiare i tuoi vestiti oggi” gli passai le mani sotto al naso. Erano chiaramente intrise del sapore del sesso di Federico, delle sue grosse palle sudate, della mia saliva che colava dalla sua asta insomma sulle mie dita si poteva sentire il sesso orale che avevo praticato. “Ti piace vero? Lo senti il profumo del cazzo vero, un frocio come te non puo’ non sentirlo, soprattutto se si tratta di quello che si scopa la sua donna. Ma non ti vergogni un po’? La tua dignità nel farmi tornare a casa come una puttana…stai già godendo, quel pisellino è già scattato” Era così, l’avevo fatto eccitare, d’altronde cosa non lo eccitava. “Succhia allora, senti il sapore che sento io quando prendo e ciuccio quel meraviglioso ...