Renzino
Data: 15/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: cosmopoli
Era il classico gay effeminato, Renzino: viveva nel mio condominio, un palazzone dormitorio alla periferia delle città, popolato da un’umanità variegata. Aveva superato i cinquant’anni, aveva i capelli biondi tinti, un viso lunare da persona rotondetta, labbra spesso a canotto, occhiali spessi. Camminava sculettando, sporgendo in fuori un culetto prosperoso, evidenziato dai pantaloni di pelle o di lycra che portava aderentissimi.
Noi ragazzi del quartiere lo prendevamo in giro: quando tornava dal lavoro, faceva l’infermiere all’ospedale, lo circondavamo con i motorini, ci toccavamo il pacco, gli chiedevamo se voleva favorire. Lui reagiva dicendoci di lasciarlo in pace: aveva una nocetta sottile, e parlava esattamente come la gente si immagina a torto o a ragione che parlino i gay.
Un mio amico mi mise un giorno la pulce nell’orecchio: tornavamo dalla discoteca le palle gonfie per la voglia e lui se ne usci fuori con un “ secondo me Renzino a fare pompe non lo batte nessuno” Io gli risposi con un “ma va” ma dentro me qualcosa si muoveva. Il fatto era che il cazzo mi scoppiava spesso nei jeans e non aveva ancora trovato modo di svuotarmi per bene: andavo ancora a scuola,facevo l’ultimo anno della scuola superiore, e le ragazze erano moraliste, restie a osare qualsisiasi mossa che potesse poi attribuire loro la fama di puttana. E di uscire da solo la sera a cercare sesso non se ne parlava neppure.
Un pomeriggio tornavo dalla piscina: avevo un giubbotto di pelle, un ...
... chiodo, jeans bianchi aderenti, e il borsone con l’accappatoio e i costume. Salii sull’ascensore e c’era Renzino che vedendomi entrare mi lanciò una sguardo davvero eloquente verso la mia parte bassa. Entrarono anche l’inquilina del terzo piano con i bambini e le borse della spesa. La cabina aveva poca luce e si stava stretti e Renzino all’improvviso si appoggiò a me: sentivo il suo culo esattamente all’altezza del mio cazzo che nel frattempo si era indurito.
Guardavo quelle chiappe fasciate dai pantaloni neri di pelle che gli lasciavano un solco in mezzo: Provavo l’impulso improvviso di piantarglielo dentro: me lo vedeva sculettare tutto con il mio uccello dentro, avvolgermelo tutto attorno e farmi sborrare…
Quando la donna con i figli usci, mi accorsi davvero che avevo un erezione gigantesca, messa ben in evidenza dai jeans bianchi stretti. Se ne accorse anche Renzino che senza dire niente mi mise una mano sopra e me lo strinse, dandomi i brividi
“ Hai tempo qualche minuto?” mi chiese, avvicinandosi.
“ Si “ risposi con un fll di voce..
“ Saliamo al terrazzo …a quest’ora non c’è nessuno…te lo ciuccio per bene…vedrai che ti svuoti…alla tua età”…
Io sprofondavo dalla vergogna, temevo che qualcuno ci vedesse, tuttavia non incontrammo nessuno.
Sul terrazzino del palazzo c’era una specie di stanzetta chiusa dalla quale si prendeva le scale per scendere.
Arrivati li mi misi appoggiato al muro e Renzino sembrava come impazzito…
“ quanto sei bono…sai di ...