Esame fiaccante
Data: 19/06/2018,
Categorie:
Lesbo
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... volta che non ci fu più il pericolo d�occhiate indiscrete e irriguardose verso di me, avvolsi con le mie braccia la docente da dietro, perdendo radicalmente in quella circostanza ogni residuo di pudore rimasto. Mi sarebbe in verità piaciuto permetterle di far godere pure me in qualche modo, malgrado ciò la mia voglia di possederla era fin troppo forte.Immersi sennonché un dito nella sua bocca facendoglielo succhiare, appresso quel dito lo appoggiai sul suo clitoride che stava per scoppiare e continuai a masturbarla.Ogni tanto, effettivamente, quel dito veniva riportato alle labbra della docente scrupolosamente irrorato delle sue stesse secrezioni e riccamente profumato della sua pelosissima fica eccitata. Successivamente le allargai le natiche e vedendo che tutto lì di sotto era luccicante di fluidi, spinsi così un altro dito nel suo ano stretto e impaziente. Il dito entrò con facilità grazie all�abbondante lubrificazione, accompagnato da un grido di piacere molto sentito della donna, che ormai si era piegata in avanti, sulla cattedra, offrendomi il suo posteriore come una posseduta. In quell�attimo non capii più nulla, abbandonai lo strofinio del clitoride e la penetrai con due dita, nella fica grondante, che si contrasse per il godimento al mio ingresso.La distinta ed egregia docente Elsa, al momento aveva perso la bussola, farneticava, poiché m�incitò di scoparla con tutta la mia energia, io proseguii ad andare avanti ed indietro con le dita nella sua fica, lentamente ma ...
... a fondo, uscendo a rilento per poi spingermi dentro di lei di scatto fino in fondo. Il sudore mi colava dalla fronte per la fatica, ma anche per la notevolissima apprensione e per la rilevante inquietudine del momento, mentre rimuginavo dentro me stessa: eccoti servita, questo è il tuo individuale castigo disgustosa e stomachevole odiosa, il tuo esclusivo flagello, beccati questo e insacca - lasciandole durevoli scortichi sulla schiena con le mie unghie, in quanto Elsa sembrava non accorgersene neppure, avvolta e rapita nella sua veemente foga di farsi scopare:�Prosegui, non smettere, ancora un poco, t�imploro, sto venendo, che meraviglia, sei un vero incanto�.La docente strillò queste parole che sembravano non dare altro scampo che l�accontentarla, malgrado ciò avrebbe prevalso ancora una volta lei. No, non doveva avere la meglio anche adesso l�abietta, insopportabile e sgradevole insidiosa donna, certo, avrebbe goduto da porca quale è, m�avrebbe avuta per l�ennesima volta ai suoi piedi, in quel preciso attimo compresi che era quel momento di debolezza che dovevo pienamente sfruttare a mio vantaggio per castigare in ultimo vendicandomi su quell�alienata, bizzarra, dissennata e a tratti schizofrenica ninfomane.In quel preciso momento mi schiodai da lei con impeto sogghignandole bruscamente e malignamente da dietro frasi irriguardose, sconce e viziose a volontà, afferrai un voluminoso fascicolo reclinato sulla cattedra accanto all�atrio e con vigorosa brutalità, ...