1. Complicità


    Data: 21/06/2018, Categorie: Etero Autore: Ginnylinny, Fonte: EroticiRacconti

    Mi hai chiesto di uscire, dopo qualche giorno in cui ti vedevo bazzicare per casa. Sei un compagno di università di mio fratello, ci siamo scambiati qualche parola e niente più. Ecco perché mi sono stupita, quando hai chiesto di potermi vedere altrove. “ Uscire soli insieme, magari per una birra” mi hai detto con quel tuo accento del sud e quel modo che tanto mi rallegra. La serata fila frizzante, tra una risata e l’altra, sono stupita da quanto tu non dimostra i tuoi 22 anni, da come questi sette anni che ci separino, in realtà non si percepiscano. Parliamo del fatto che siamo stanchi di scopare solo come mero atto fisico, che almeno ci debba essere quella complicità cerebrale, difficile da trovare. A tratti mi sento un po’ piccola io, ascoltando di tutti i tuoi interessi musicali, mentre provi a spiegarmi la champions league o quella regola dello iato latino che era nel tuo cognome, perso per strada durante le varie registrazioni anagrafiche della tua famiglia. È bello il tono che usi, non hai aria di sufficienza anzi, mi fai incuriosire mettendomi a mio agio. Hai sempre bisogno di un contatto fisico con me, ma non sei prepotente nel farlo, come quando mi sfiori piano uno zigomo col polpastrello, con la scusa di togliermi una ciglia. Tutto questo ti rende ai miei occhi molto intrigante, quasi misterioso, non riesco a capire fino in fondo cosa invece tu pensi di me e di questa uscita. Verso metà serata, complice il tavolino troppo stretto e le nostre gambe troppo lunghe, ...
    ... ci ritroviamo sempre più vicini ed è palpabile nell’aria quella sensazione di elettricità. Così decidiamo di uscire dal locale, l’aria fresca ci sferza le guance, la luna splende in cielo, velata da un paio di nuvole impertinenti. Mi accompagni alla mia auto, come per volermi salutare, ma non ti riesci a schiodare da me, anzi noto che ti avvicini sempre di più. Violi la mia zona di comfort, continuando a chiedermi imperterrito: “ Dimmi quale altra attività a due potremmo fare stasera, dal momento che abbiamo già bevuto e camminato”. Mi sfidi, i tuoi occhi mi parlano e io decido di ascoltarli. “ Piantala, se continui così te la mostro io che attività ludica farei con te” fisso le tue belle labbra carnose, vorrei morderle ma non posso, non ancora e così mordo le mie. Non ti fai scappare questo piccolo gesto. “ Non dovevi farlo “ tenti di dirmi, mentre ti avventi su di me baciandomi voracemente. Siamo in mezzo a un marciapiede affollato, ma mi sento come se davanti io avessi solo te: sento solo il tuo respiro accelerato, la tua barba mi pizzica le guance, le tue mani che vorrebbero esplorarmi ma non lo fanno e mi accarezzi semplicemente i fianchi. Ti stacchi per dirmi solo:” Sono uno stronzo se ti chiedo di venire da me ora ?” “ È una cosa che vogliamo fare in due, quindi perché dovresti esserlo ?” Ti rispondo, mentre torni a leccarmi la lingua senza tregua. Dividi casa coi tuoi coinquilini, ma hai una camera tutta per te. È accogliente, ordinata, il tuo basso e la tua cassa ...
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