1. sabato


    Data: 22/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: LadyB, Fonte: RaccontiMilu

    ... scollato, senza mutande né reggiseno , poi rossetto rosso e tacchi.Finalmente la sera arriva, é tutto pronto, sotto al top metto una fascia corta, così che mia madre non abbia da ridire sulla scollatura, la toglierò in macchina. Poco prima di uscire: " mandami una foto di come sei vestita". Detto fatto, e poco dopo lui &egrave davanti a casa mia. Esco e mi avvicino per baciarlo, lui si scansa e mi guarda dritto negli occhi. I suoi occhi sono gelidi:- cosa ti avevo chiesto?- di vestirmi così!- sicura?- ah la fascia.. scusa non volevo mia madre si lamentasse.- non mi importa, io ti avevo chiesto una cosa e tu hai disobbedito. sali in macchina.Partiamo e continuo a fissarlo, in attesa, finché non dice: � tira giù il top e toccati i capezzoli� �ma.. mi vedranno!� �siamo ancora in campagna, se ti muovi forse ti farò smettere prima di arrivare in centro. E stai con le cosce larghe quando sei in macchina con me�. Rassegnata eseguo, prendo i capezzoli tra le dita e li stringo leggermente.. il fuoco dell�eccitazione mi prende e inizio a torcerli con più forza, in una ricerca spasmodica del piacere. Quando mi ferma sono rossi e doloranti, e io sono ancora insoddisfatta. Mi lascia ancora per qualche minuto così, quanto basta per farmi temere di dover fare tutto il viaggio con i seni al vento...�ok, puoi sistemarti, ma rimani a gambe aperte. � Il tragitto fino al centro sembra infinito. Quando scendiamo dalla macchina il suo viso &egrave più rilassato, mi prende a braccetto e ...
    ... passeggiamo, alla ricerca di un posticino in cui fermarci a bere qualcosa. Sono decisamente più serena, rido e scherzo con leggerezza, lo abbraccio, sono felice di passare questi momenti dolcissimi con lui, lui che &egrave l�amore della mia vita..Alla fine, dopo un bicchiere di vino, torniamo in macchina.�E ora?�Silenzio. Lo sguardo fisso sulla strada, non dice una parola. Alla fine si ferma in una zona appartata, frequentata abitualmente da coppiette, spegne la macchina e mi fissa.�accomodati pure sui sedili posteriori, cara� un sorrisetto ironico sul viso, che non fa presagire nulla di buono per me.Tremo leggermente mentre lo osservo sistemare i sedili nel modo in cui l�ho visto fare almeno un miliardo di volte: tira più avanti possibile prima il suo sedile, poi il mio. Poi, inaspettatamente, scende dalla macchina, chiude la portiera e si dirige verso il bagagliaio, da cui tira fuori una valigetta che non avevo mai visto. Si siede infine accanto a me, �Spogliati e siediti in mezzo� ,intanto la apre e tira fuori due pezzi di corda abbastanza lunghi, mi prende delicatamente un polso e lo passa nella corda, che lega al sedile accanto a me; fa lo stesso con l�altro polso e in men che non si dica mi trovo con le braccia aperte e immobilizzate. Non mi ero mai trovata in una situazione del genere e fatico ancora a capacitarmene, ma il mio corpo mi tradisce, un brivido di desiderio mi attraversa mentre lui mi mette una mascherina e tutto diventa buio.Non riesco a vedere nulla, sono ...