1. Le Note di Zefira e Anuk


    Data: 23/06/2018, Categorie: Sentimentali Autore: Mia Sempre

    ... più luminosa sembrava giungesse Lui, Anuk imbracciando la sua inseparabile chitarra. Lo straniero stellare si avvicinò alla dolce suonatrice, che con in capo il suo cilindro e avvolta solo dal suo velato mantello era ancora sulla spiaggia della sirena, quando udì un suono diverso dal suo violino ed aprì per un attimo gli occhi e lo vide, lì al suo fianco. Fu percorsa da una scarica di brividi che dal profondo del suo essere le arrivarono dritto al SENO rendendo turgidi i suoi capezzoli, TREMANTE ed imbarazzata si lasciò andare suonando ora all’unisono, Zefira arrossi` e Anuk sorrise. Il pubblico era incantato da quella strana coppia che stava dando vita ad un concerto ed insieme a loro ora si udiva anche l’eco di un pianoforte ABBANDONATO, suonato come fosse un TESORO INABISSATO nelle PROFONDITÀ più segrete dei sogni dei due musicanti. L’atmosfera surreale che si creò in quel vicolo spinse tutti gli spettatori ad applaudire ed il duetto improvvisato venne ELEVATO ad una magnifica APOTEOSI di musicale gloria. Zefira e Anuk si avvicinarono l’un l’altra sfiorandosi la pelle, erano completamente persi nelle loro visioni, bastò un attimo e fu un’ESPLOSIONE di sensi come un VULCANO che torna ad eruttare CENERE e LAPILLI dopo anni di assopimento. Smisero di suonare, Anuk prese per mano Zefira e insieme raggiunsero un SOTTERRANEO, lontano dallo sguardo indiscreto del pubblico reso ormai troppo affamato di piacere dai sinuosi movimenti di SERPENTE a cui i due suonando e danzando ...
    ... avevano dato vita. Giunti al nascondiglio di fortuna alzarono gli occhi per ammirare lo splendido soffitto che lo decorava e videro dipinta con colori e forme non terrene la COSTELLAZIONE di Orione e la VIA LATTEA che congiungeva come una STRINGA tutti i pianeti fino ad allora conosciuti. Sotto quello splendido soffitto e STRETTA tra le braccia di Anuk cercarono un riparo, accesero un fuoco per riscaldarsi, il FUMO usciva da un’apertura creando una NUVOLA dalle strane forme. In quella pace la zingara e il chitarrista stellare si crearono un MORBIDO giaciglio dove si sdraiarono e cominciarono ad accarezzarsi dolcemente, fintanto che un DIROMPENTE desiderio non infranse lo SCOGLIO del primo imbarazzo. Ad occhi chiusi i loro corpi fusi si ritrovarono sulla RIVA di una spiaggia assolata, al riparo di una PALMA che creava un’OMBRA con le estremità che sembravano la GUGLIA APPUNTITA di una cattedrale gotica. Fecero l’amore tutta la notte, lo fecero come se si conoscessero dall’alba dei tempi e non smisero un secondo di stare uno dentro l’altra. Rimasero così, immersi in una fusione cosmica finché non sorse il sole che li riportò alla realtà. Ripresero i loro strumenti ed uscirono dal sotterraneo, erano affamati, seguirono da prima il profumo di croissant appena sfornati e poi il suono cadenzato di una CAMPANA e quando udirono l’ultimo RINTOCCO si guardarono intorno e videro in una piazzetta un piccolo bistrot, con alcuni tavolini, ne scelse uno Zefira con una splendida VENATURA nel ...