1. I nostri giorni


    Data: 26/06/2018, Categorie: Cuckold Etero Autore: jolkucera, Fonte: RaccontiMilu

    Giorno 1Sono stato due giorni fuori per lavoro. Era tanto che non partivo per impegni professionali e devo dire che la cosa non mi è dispiaciuta affatto. Ho sentito mia moglie la sera, era tranquilla, contenta. La sera del secondo giorno sono rientrato con il treno, lei mi è venuta a prendere in stazione; era bellissima, vestita con una gonna elegante che faceva vedere le sue gambe perfette. Era tanto che non la indossava, ed era appena uscita dal lavoro. L'ho baciata, contento di vederla. Le ho carezzato le gambe, nel percorso con l'auto verso casa. Ho lasciato che la gonna salisse un po' su, quando lei si è seduta accanto a me, sul sedile del passeggero. Non ha fatto niente per ricoprirsi. Niente di troppo esplicito, ma già molto per lei.La sera siamo andati a letto, stanchi. Il mattino seguente mi sono svegliato all'alba. L'ho vista dormire accanto a me, avevo voglia. L'ho baciata, svegliandola dolcemente. Ha risposto al mio bacio e alle mie carezze sul corpo. Abbiamo scopato. Mentre lo facevamo le ho chiesto se si sentiva sexy vestita com'era il giorno precedente, in ufficio. Ha detto di sì, senza aggiungere altro, salvo poi lasciarsi andare ad un intenso orgasmo.Giorno 4.Passato il week-end, l'ho guardata vestirsi, al mattino. Ha scelto un vestito, scuro. Piuttosto corto. Si è truccata a lungo, ma senza esagerare. Era bellissima, era tempo che non la vedevo uscire così per una giornata di lavoro. Uscita lei, sono andato in bagno per vestirmi e recarmi al lavoro. Ero ...
    ... eccitato. Le ho scritto un messaggio sul telefonino "Sei una meraviglia oggi, avrai di certo molti occhi puntati su di te....". Mi ha risposto "Grazie, sono contenta di saperlo":Ho fantasticato in bagno, sono venuto con il pensiero di lei desiderata dai colleghi.La sera è tornata a casa prima di me, si era già cambiata e messa un pantalone e una felpa comoda per stare a casa. Dopo cena, mentre eravamo seduti sul divano a guardare un po' di televisione, le ho poggiato la mano sulla gamba e ho cominciato a toccarla, massaggiandola poco a poco. Dopo un po' mi sono alzato e mi sono messo in piedi dietro al divano, e ho cominciato a massaggiarle il collo. Ho sentito che le piaceva così le ho rifatto i complimenti per come era vestita la mattina, per andare al lavoro. Sorrideva e mi ringraziava. Ho continuato il massaggio scendendo dalle clavicole fino a posare le mani sul seno. Le piaceva. Vedevo che chiudeva gli occhi. Era il momento giusto per parlarle, avrebbe ascoltato godendo delle mie mani sui suoi capezzoli. "Eri davvero sexy, so che avrai avuto apprezzamenti". Sempre con il sorriso sulle labbra ha detto di no. Ma non era molto convinta. "No? non penso che sia possibile, sicuramente qualcuno in ufficio ti ha guardata, non è così" "forse...". Muovevo le mie dita sui capezzoli ormai duri, sentivo il suo piacere dato da quei movimenti lenti e costanti sui capezzoli. "Forse dici, io direi che è stato così" e lei, dopo qualche attimo di silenzio "Sì". Le ho tolto la felpa che aveva ...
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