Sono già in volo
Data: 26/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Marcello guardò ancora il foglio che aveva davanti con ferma considerazione, lo sollevò pacatamente riesaminandolo e rileggendolo con molta attenzione: �Siamo lieti di comunicarle che in seguito al lavoro svolto presso di noi, la S.V. è stata preferita e definitivamente scelta in funzione d�incaricato speciale per la nostra filiale�.Si trattava invero d�una promozione, ma anche una delle più ambite e più vagheggiate quest�ultima, poiché comportava la necessità di trasferirsi e d�abbandonare a ogni buon conto i posti dove lui era maggiormente inserito e legato ormai da parecchi anni: le abitudini, gli amici, i luoghi a lui cari e in particolar modo si separava con grande malincuore da Daria. Già, Daria, quella che era stata la sua schiava affezionata, costante e lungamente fedele nel tempo, dal momento che era legato a lei ormai da diversi anni, nondimeno doveva allontanarsi distaccandosi da lei per più di settecento chilometri.Gli occhi in quella circostanza si smarrirono bruscamente e le immagini si frantumarono nel vuoto correndo dietro ai ricordi e ai rimpianti, perché da quando l�aveva conosciuta e presa per mano facendola completamente sua si sentiva attualmente un sovrano. Un minuto, forse dieci, intanto che i pensieri volteggiavano come gabbiani sul mare pensando a lei, poi lestamente si riscosse per il fatto che avrebbe di certo accettato. Marcello aveva circa una settimana di tempo per organizzare il trasferimento, prima d�allora però desiderava incontrarla ...
... per informarla della sua sofferta quanto tormentata decisione, in quanto non l�avrebbe di certo abbandonata, tuttavia sarebbe stato arduo, difficoltoso e intricato però incontrarla con la stessa frequenza. Compose il suo numero alquanto pensieroso e taciturno, pochi squilli, dato che la sua voce squillante la riscosse:�Padrone, che sorpresa�.�Voglio vederti Daria, alle sette di domani sera all�albergo Luxor. Sali su, troverai la stanza prenotata: spogliati, non chiudere però la porta a chiave e aspettami in ginocchio con il viso contro il muro�.Quella comunicazione fu interrotta bruscamente, lei rimase un po� sorpresa perché generalmente non era il suo tono abituale, giacché quella maniera così anomala la lasciò inquieta e preoccupata, si domandò se avesse mancato in qualcosa per averlo irritato a tal punto, dato che aveva sempre questo timore di contrariarlo e di deluderlo. Fece sennonché una rapida analisi del suo comportamento nei suoi riguardi, però non vi trovò nulla, eppure dopo tanti anni aveva imparato a conoscerlo, poiché c�era senz�altro qualcosa che non andava. La sera dopo lei obbedì scrupolosamente agli ordini, dopo aver riposto accuratamente gli abiti nell�armadio si preparò come lui aveva chiesto e attese. Aveva rimosso l�orologio, ogni anello e orecchino, lasciando soltanto al polso il bracciale che lui le aveva donato, in maniera tale da sancire la sua appartenenza. Sentiva il battito del cuore rimbombarle nelle orecchie scandendo i secondi, perché più il tempo ...