L’ineffabile Master Frank VS il Dungeon
Data: 15/09/2017,
Categorie:
Comici
Autore: scopertaeros69, Fonte: EroticiRacconti
“Non puoi dire di essere un vero BDSMers e ancor più un vero Master se non hai un Dungeon”, a lungo ho soppesato questa affermazione ed alla fine in una sera di Febbraio mi sono deciso. In fin dei conti un vero pied-a-terre da BDSMers non poteva mancare, che ci voleva? ma subito mi scontrai con alcuni problemi di ordine pratico. Tutte le location migliori se le erano già prese altri Master . Bologna è una città universitaria, qui uno scantinato o una mansarda dove un nano del circo sbatterebbe la testa contro il tetto, viene affittato al prezzo di un attico, non parliamo poi di usare la frusta, per caricare il colpo bisogna che Master e slave si sdraino uno dietro l'altro su un fianco e facciano piano se non vogliono avere seri problemi alla successiva riunione condominiale. I soffitti poi delle case storiche sono un incubo, fatti di assicelle intonacate che a malapena reggono il peso del portalampadina, figuriamoci piantarci di un tassello per un gancio per sospensione! Insomma a provarci i risultati possono essere imprevedibilmente disastrosi Ma dopo tanto peregrinare finalmente trovo un locale adatto alle mie esigenze, certo c'è qualche piccolo lavoro da fare, ma un dungeon deve avere un aspetto un po' desolato, mica deve essere troppo raffinato no? Non perdo tempo e preso dall'entusiasmo in questa spelonca metropolitana di 35 metri quadri riesco a metterci tutto quello che serve compreso un angolo cottura, un bagno comodo e provvisto di tutto. Insomma non mancava nulla e ...
... con un secchiello di vernice da 5kg ho dato il bianco dappertutto e pure al soffitto, a questo punto guardandomi intorno, ho notato lo splendido soffitto a botte...si non era molto alto ci ho dato tante di quelle “botte di testa”... ma non mi sono scoraggiato, probabilmente un tempo doveva essere una stalla infatti vi erano degli anelli al muro....splendidi sembravano fatti apposta per appendere una slave. Immediatamente mi misi alla ricerca di una slave ideale a misura di dungeon...ma sfortunatamente non c'erano circhi al Parco Nord in quel periodo...beh... si.... i ganci erano a un metro e mezzo da terra, insomma giusto una nana.... Ma poi dopo mi sono convinto che avevo la mentalità sbagliata! In piedi dunque ! Dovevo mirare in alt.. OUCH! Cazzo che testata!...soffitto basso! A questo punto dovevo attrezzare il dungeon; fregai un paio di cavalletti bianchi e rossi da un cantiere stradale e un cartello di “Lavori in corso” che avrei allusivamente appeso sulla porta d'ingresso per scoraggiare eventuali disturbatori. Un giro allo store cinese sotto casa a comprare : mollette da bucato, un paio di ceri da cimitero, due racchette da ping-pong, le palline (si per non destare sospetti), una scatola di cerotti (di quelli che ne usi solamente una decina e butti tutti gli altri perché sono di misure che non userai mai) e un tubetto di crema neutrogena per le mani (spankando con le mani il culo della slave, non vorrei si screpolassero). Il passo successivo è la ricerca della slave: ...