1. Lodovico


    Data: 02/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: giovannozza, Fonte: EroticiRacconti

    Un pomeriggio di molti anni fa. Universitario fuoricorso ma con la laurea ormai a portata di mano, facevo lezioni private per guadagnare qualcosa. La zia, in verità una cugina di mia madre, mi aveva chiesto di aiutare un suo figlio, Lodovico, 19 anni a quel tempo, studente delle superiori molto somaro e pluriripetente. Simpatico, un gran sorriso, spiritoso: intelligente, quindi, ma strafottente. Non riuscivo a combinare granchè con lui: mi interrompeva, faceva battute, mi prendeva in giro. E mi faceva anche gli “agguatini” come li chiamava lui. Quando arrivavo al pianerottolo di casa sua la porta era aperta, entravo e lui, nascosto dietro, mi saltava addosso, strapazzandomi ben bene prima di lasciarmi andare con un bello scoppio di risa. Oppure si divertiva a farmi spaventare quando, tornando dalla pausa-bagno a riprendere la seduta con me, mi urlacchiava nelle orecchie, arrivando silenziosamente da dietro le spalle, per poi buttarsi addosso a consolarmi e a scusarsi per lo scherzo. Era fatto così: un giocherellone, che però si permetteva troppe libertà con il suo insegnante privato, probabilmente anche per la nostra (in verità lontana) parentela. Quel pomeriggio, solo noi due a casa perché la zia era come sempre al lavoro a quell'ora, mentre stavo tentando di interessarlo alla filosofia di Kant, mi interruppe improvvisamente e mi propose: facciamo la lotta? Ma sei scemo? (sue risa) no dai poi prometto di starti attento ma mi sembri un ragazzino (risa) però a patto che ...
    ... vinci tu allora non una lotta all'ultimo sangue (tentai di scherzare io) noo a chi resta più vestito in una lotta a spogliare l'altro! Una lotta a sfilare all'altro i vestiti difendendo al tempo stesso i propri? (chiarii io) esatto, ci stai? Ma sei scemo? (mi ripetei) beh pensaci Ripresi a discutere di Kant mentre lui mi guardava serio (ma non ascoltava, pensai comunque) Una sensazione che già conoscevo, improvvisamente intensa a farmi groppo in gola, mi prese e mi fece seccare il verbo kantiano in bocca. Un languore estremo, come quando per esempio in piscina il mio sguardo percepiva improvvisamente la figura di qualche bel nuotatore con sporgenza da svenimento nelle mutandine. Allora mi si scatenavano le fantasie, o meglio LA fantasia: quella di essere sedotto dal giovane maschio, simpatico e forte. La mia vita sessuale era fatta di queste fantasie. E ovviamente delle seghe conseguenti. Nient'altro fino a quel pomeriggio: vergine davanti e dietro. Quel pomeriggio. Dunque chinai la testa e dissi: hai vinto facciamo sta lotta. Ma non ho ancora vinto: vincerò quando tu sarai tutto nudo ed io tutto vestito. Scommettiamo che andrà a finire così? E scommettiamo. Altro che scommettere, ero invaso dalla mia fantasia: mi vedevo in effetti a far solo finta di lottare, facilitando Lodovico a togliermi invece tutto e restare tutto nudo e in sua balia, in balia di un ragazzo, soggiogato da lui anche se più grande di lui, d'età e di testa (ero convinto). E così fu: lui si buttò subito nella ...
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