Lanterne rosse (la cinese iv)
Data: 06/07/2018,
Categorie:
Etero
Autore: crowley71
Una calda mattinata di luglio, un giorno come tanti…
Prima di iniziare con gli impegni giornalieri un caffè al bar.
Ecco la cameriera orientale. La conosco da un po’ di tempo, da un paio di anni circa e con lei ho avuto, saltuariamente e occasionalmente, qualche incontro caldo…
Quella mattina eccola arrivare, sorridente, a prendere l’ordinazione…
Non c’era gente nel bar quindi c’è stato tempo per qualche parola… e per un appuntamento per la sera.
Avrebbe finito al bar nel tardo pomeriggio… appuntamento per il dopo cena da lei.
Durante la giornata il pensiero molte volte tornò a quel «ci vediamo stasera da me… »
Ormai sapevo dove abitava e andai da lei.
Apre la porta… penombra, luci rossastre e soffuse date delle lampade cinesi… profumo di incenso e qualche piccola candela sparsa… Quell’ambiente lo conoscevo..
Eccola, bellissima: un vestito corto azzurro bordato di nero, aderente al suo corpo minuto, scollato al punto giusto… scalza,
capelli raccolti in un codino…
Un bacio, la mia mano dietro la sua nuca… poi dietro al collo, alla schiena e scendendo più giù… giù…
«Preparo qualcosa di fresco da bere, fa moto caldo…»
Si allontana un momento… e torna con due bicchieri.
Li posa sul tavolino e mi invita a sedermi sul divano…
Eccoci vicini… la guardo: stupenda…
Iniziamo a parlare e il mio sguardo non riesce ad allontanarsi da un punto… la scollatura: non si è accorta che, dal vestitino scollato e leggero, un capezzolo è ...
... “scappato”…
Le dico: «Che bel seno… stupendo.. i tuoi capezzoli sono così belli che è davvero un peccato nasconderli, e anche loro lo sanno…», abbozzando un sorriso…
Lei mi guarda, abbassa lo sguardo e se ne accorge…
Porta la sua mano a nasconderlo e io le dico «no, lascia…», andando con la bocca al capezzolo…
La mano non andava a nascondere il capezzolo… ma a sollevare il seno e quello fu l’inizio di una serata meravigliosa…
Si sfila il vestitino restando solo in mutandine…
Alzandosi, porta il suo delizioso ombelico all’altezza della mia bocca, e non mi lascio certo sfuggire l’occasione di baciare e leccare quella meravigliosa “fossetta del desiderio”.
«Vuoi fare amore? »
Una domanda diretta… ma dolce e tenera.
La risposta fu… un bacio, qualche carezza e
l’incamminarci insieme verso la camera, mano nella mano.
Mi spoglio… lei è ancora con le mutandine, le dico di aspettare a toglierle. Mi avvicino a lei che nel frattempo si è distesa sul letto… le gambe allargate… la mano alla passerina, ancora protetta da quel sottile tessuto…
Inizio a baciarla sulla mutandina, lei porta la sua mano a spostare il tessuto…
Le tolgo la mutandina a la guardo…
Sono a pochi centimetri dalla sua meravigliosa passerina e lei inizia a masturbarsi…
Non resisto a tanta meraviglia… la lecco, contemporaneamente lei continua con le dita… mentre le lecco il clitoride…
Davvero bellissimo sentire il suo profumo, bere i suoi succhi e sentire i suoi dolci ...