Lettera da un'amica
Data: 07/07/2018,
Categorie:
Lesbo
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Questa è la mia storia, perché trovo quest�episodio così ammaliante, avvincente e piacevole, in quanto era da qualche tempo che non pensavo più a questi avvenimenti e che non trovassi d�altronde ragazze interessanti. Ho cominciato ad andare alle feste, ai festini, a casa dei compagni di scuola, dove s�incontravano altri ragazzi anche più grandi in cui all�inizio si formavano i gruppetti di ragazze e di ragazzi, poi si smorzavano le luci, si ballava e alla fine non c�era più un posto libero su d�un divano per accomodarsi, perché erano pieni di coppie abbracciate nei modi più estrosi e stravaganti, da ultimo due o tre coppie di solito sparivano.In questo modo ho iniziato a conoscere i ragazzi: i primi baci, le iniziali insinuazioni e i pettegolezzi tra ragazzine dove t�aveva appena messo le mani il più carino della scuola, perché anch�io cercavo le mie prime esperienze: i baci con la lingua, le mani che s�intrufolavano sotto il reggiseno e che si muovevano sui miei capezzoli larghi, perché quei gonfiori e quelle protuberanze tra i calzoni m�incuriosivano, ma che non ardivo trattare né osavo affrontare, tra le mille storie raccontate da quelle che si volevano far passare per le più competenti ed esperte. I più arditi e i più spavaldi in conclusione, che riuscivano a infilare le mani sotto la gonna, giacché con quelle mani inesperte e maldestre cercavano d�arrivare all�oscuro argomento e al bramato tema dei discorsi maschili. In definitiva, a me questi contatti piacevano e ...
... anche se non mi donavano i brividi che provavo accarezzandomi da sola, o quello che avevo provato con Claudia, perché volevo andare francamente fino in fondo.Pochi mesi dopo mi sono messa insieme anch�io con Luca, per il fatto che era un mio compagno di classe e a pensarci bene adesso mi rendo conto che non aveva proprio nulla in comune, dato che la mia era solamente una leale e sincera curiosità. I baci, le feste nei posticini distanti e solitari sono continuati, finché a primavera inoltrata lui m�aveva detto che voleva fare l�amore con me. Io in quella circostanza ho accettato quasi subito e per farla breve ho perso la verginità. Quello era il vero motore e l�autentico stimolo che mi spingeva, in quanto ricordavo ancora le parole di Claudia che m�interrogava piuttosto in maniera piuttosto incuriosita:�Dimmi, allora sei ancora vergine?�.Per me era stata quasi una perenne presa in giro, in quanto mi volevo liberare da questo fardello, grata e riconoscente però anche della piacevole differenza che avevo trovato tra la mia e la sua vagina, dal momento che il ricordo di quel caldo e umido pertugio che avevo esplorato e tutto questo naturalmente l�ho capito molti anni dopo. Allora, invero, mi sembrava di dover fare quello che eseguivano anche le mie amiche, perché a ben vedere, ho sì perso la mia verginità, malgrado ciò non è stato un granché come esperienza. Tutto sommato ho provato più dolore che piacere, in quanto m�aspettavo di certo qualcosa d�esclusivo e di speciale, ...