1. Lontani ricordi - il motoraduno (seconda parte)


    Data: 10/07/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: ghibellino

    ... un po’ per stupore, un po’ per voyeurismo. Intanto Buffalo Bill e la morettina continuavano a conversare fitto fitto, come se si trovassero tranquillamente seduti nel salotto di casa e non in piedi, nudi, sotto gli sguardi di centinaia di persone. Lei di quando in quando rideva, in quel modo meraviglioso di ridere che talvolta hanno le donne. La cosa andò avanti così per una mezz’ora forse di più; poi la morettina si staccò da Buffalo Bill per avvicinarsi al marito.
    
    “Ho voglia di camminare un po’ lungo la spiaggia. Ci accompagni?”
    
    Il marito esitò, lei lo strattonò per farlo alzare:
    
    “Su pigrone!” e trascinandolo per la mano lo costrinse a seguirla. Buffalo Bill si avvicinò a noi e sussurrò: “seguiteci a distanza senza farvi accorgere. Vedrete che spettacolino”. Dopo di che raggiunse i due e si mise a camminare a fianco della morettina. Walter ed io ci guardammo, forse non capimmo subito il senso delle parole del bolognese. Poi sorridendo maliziosamente ci scambiammo un cenno d’assenso. Li osservammo allontanarsi fino a quando non furono delle figurine lontane, poi ci alzammo per seguirli a distanza. Raccomandammo alla coppia dei milanesi di tenere d’occhio i caschi e gli indumenti mentre andavamo a fare una passeggiata lungo la spiaggia. Nudi com’eravamo, seguimmo a distanza i nostri compagni d’avventura, naturalmente nudi anche loro, come tutta l’umanità di quello strano luogo. La direzione era quella opposta al centro del piccolo villaggio e man mano che si ...
    ... procedeva la spiaggia si faceva sempre meno affollata, con sempre meno famiglie, sempre più le coppie erano composte da due maschi in atteggiamento sempre più intimo tra loro. La pineta si spingeva più vicina alla spiaggia fino a lambirla, le dune erano scomparse. Camminavamo in silenzio guardando quegli strani frequentatori che ogni tanto ci lanciavano occhiate significativamente invitanti; ma senza mai perdere di vista Buffalo Bill e la coppia di cremonesi. Avremo percorso all’incirca un migliaio di metri quando notammo che i tre abbandonavano la linea della battigia e si dirigevano sulla destra, verso la pineta. Allungammo un po’ il passo per non perderli, ma non troppo per non correre il rischio di arrivargli troppo vicini e quindi farsi scorgere. Entrarono nella pineta, per prima la morettina, seguita dal marito. Mi accorsi distintamente che Buffalo Bill prima di entrare dietro a loro si era voltato, forse per vedere se avevamo accettato il suo consiglio. Accelerammo il passo in direzione del punto dove si erano addentrati nella pineta, ma avevano almeno un paio di minuti di vantaggio, quando vi arrivammo trovammo solo un sentiero deserto in una radura sotto alti pini spelacchiati. Seguimmo il sentiero coperto da un tappeto di aghi di pino guardandoci intorno con grande cautela. Dopo alcune decine di metri la pineta si faceva più fitta e ricca di macchia, offriva sicuri ripari da occhi indiscreti, anche se cominciavo a sospettare che in quel posto nessun occhio avrebbe mai ...
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