l'avvocato di papà
Data: 19/07/2018,
Categorie:
Cuckold
Incesti
Autore: troy2, Fonte: RaccontiMilu
Era scoppiata all�improvviso la bufera.Papà era rientrato a casa intorno alle 20. Come sempre aveva posato la portadocumenti nel suo studio e, in camera sua, aveva dismesso il costume e la cravatta. In camicia e mutande si stava avviando in bagno a fare la doccia, mentre mia madre ultimava la preparazione della cena. Il bip del cellulare lo richiamò. Guardò il messaggio sul telefono e lo posò, lasciandolo, inavvertitamente, aperto. Lo scroscio dell�acqua e mamma che mi lancia un�occhiata furbetta, mentre allunga la mano verso il telefono di papà.�Non lo fare, ma�!��Dai! Che c�è di male!��Non ti piacerebbe se lo facesse lui!��Io? Non ho nulla da nascondere!��E chi ti dice che lui ne abbia?��Solo un�occhiata!�Capisco che è una partita persa: mi avvicino a sbirciare con lei. L�ultimo messaggio è del socio di papà: freddo e formale.�Ti confermo appuntamento di domani da Pascale, ore 10�Guardando la lista dei messaggi ricevuti su whatsapp, un nome attira la sua attenzione: Becco 54.Lo apre: si vedono gli ultimi.�Allora stasera corna in umido?��Puoi giurarci, vecchio porco! La mia moglie troia si sta già preparando.��Anche noi aspettavamo un paio di amici, ma mi sa che ci daranno buca. Manda foto della tua!�Ultima risposta di papà:�Mi spiace: lo sai che la troia non si fa fotografare. Magari fosse esibizionista come la tua!�Mamma era livida: le labbra le tremavano, mentre stringeva nel pugno il telefono, quasi volesse fargli male. Papà la trovò così, uscendo dal ...
... bagno. La cena era andata a farsi benedire.�Così io sarei una troia, eh? Stasera corna in umido? Bastardo�� e giù una serie di improperi ed epiteti improferibili. Papà cercava di intervenire e discolparsi, parlava di un gioco con uno sconosciuto. Ma mia madre era irremovibile: gli scagliò contro il cellulare, che mio padre afferrò al volo, e scappò in camera.Papà fece per seguirla, ma lo trattenni:�Lascia stare! Ora servirebbe solo a peggiorare le cose.� Mi guardò con l�aria di chi chiede aiuto. �Vai a dormire in camera mia, per stanotte. Proverò a parlarle!�Un�oretta dopo, mia madre fissava lo schermo della tv senza guardarla: aveva un�aria truce che non prometteva nulla di buono. Infilata sotto le coperte a mezzo busto eretto, teneva le braccia incrociate e si mordeva il labbro. Due rivoli di trucco sbavato, che scendevano dalle orbite, testimoniavano che aveva pianto.�Ho detto a papà di dormire nel mio letto, stanotte!� sussurrai, più che non dissi.�Hai fatto bene!� fu il sibilo della sua risposta.�Ma ora sono io a non avere un letto!��Puoi coricarti qui, per stanotte. Da domani troverò una soluzione!��Ma che stai dicendo? Ora sei arrabbiata: posso capirlo. Ma non mi sembra sia successo qualcosa di così grave!� mentre lo dicevo, mi spogliavo per indossare il pigiama e coricarmi. La sua reazione fu una tempesta di parole che fluivano, faticosamente, soffiando tra i denti stretti.�Niente di grave? Mi ha dato della troia, capisci? Mi ha descritta come una poco di buono. Non ...