1. Ai suoi piedi senza nemmeno rendermene conto


    Data: 20/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: cartavetrata

    ... permesso?”
    
    “No, Signore, perdono!”
    
    “Mettiti a 4 zampe e leccami i piedi”
    
    Eseguii immediatamente. Non so cosa mi stesse prendendo, ero diventato un cagnolino. Lui nel frattempo mi sculacciava di tanto in tanto. Io mi godevo quei bei piedoni dito per dito.
    
    Lui mi ordinava di tanto in tanto di tirare la lingua fuori e ci passava sopra la pianta dei suoi piedoni. Mi strofinava i piedi sul mio viso, sui capelli, schiena ovunque, io ero ormai totalmente rapito e succube.
    
    Ad un certo punto si alzò, mi prese per i capelli, mi ordinò di aprire la bocca e ci schiaffò il cazzo dentro e cominciò a scoparmela.
    
    Me lo piantò tutto dentro, lui apprezzò che non soffocai. Sentii il mio naso solleticato dai suoi peli pubici e la gola piena del suo cazzo.
    
    “Ogni volta che te lo tiro fuori devi dirmi ‘Grazie Signore’, intesi?”
    
    Gli rivolsi uno sguardo di assenso, d’altronde non potevo parlare col suo cazzo piantato in gola.
    
    Riprese a pistonarmi la gola. Ogni tanto lo tirava fuori, lo ringraziavo e lui lo ributtava dentro. La scopava ...
    ... come se fosse un culo.
    
    Era un toro, sembrava non stancarsi mai. Io avevo gli occhi di fuori con le lacrime e cominciavo a dare segni di cedimento.
    
    Lui lo torò fuori, mi tenne per i capelli con la testa tirata all’indietro e cominciò a menarselo furiosamente. Il momento era arrivato. Mi venne copioso in viso, 5 getti caldi, potenti e densi. Riuscivo a stento a vedere.
    
    “Grazie, Signore”.
    
    Ormai avevo imparato. Lui apprezzò molto la mia iniziativa e mi accarezzò.
    
    “Brava troia. Ma sei tutta sporca, non puoi uscire così, vieni in doccia gattonando”.
    
    MI posizionò accucciato sul piatto doccia. Ormai avevo capito ed ero rassegnato ai suoi voleri. Comincio a lavarmi docciandomi col suo cazzo.
    
    “Apri la bocca, brava!”
    
    Era la mia prima volta. E sembrava così tutto naturale.
    
    Mi concesse di docciarmi velocemente senza asciugarmi i capelli prima di andare via.
    
    Se fossi tornato, avrebbe fatto di me quello che inconsciamente avevo sempre voluto.
    
    E non appena chiusi la porta, sapevo bene che l’avrei varcata nuovamente.
    
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