LA METAMORFOSI DI SELENE
Data: 21/07/2018,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Autore: giessestory
... trappola.Con quanta ingenuità c’ era cas**ta. Furba, sempre sulla difensiva, malfidata nei confronti degli uomini …Ed ora, eccola lì, legata ai piedi di quel cavalletto, dove volontariamente (incredibile a dirsi), si era poggiata, supina.La sua mini di cotone era rattrappita sui suoi fianchi, la maglietta tirata su per scoprire i seni. Accartocciato sotto la pancia, come uno straccio, il suo reggipetto.Lei pesava ora sui suoi grandi seni, sudati.Il suo tanga color rosa, indossato con un pizzico di femminilità per far risaltare i glutei nudi sotto la minigonna bianca, era stato abbassato a meta altezza, tra il sedere e le ginocchia.Legata mani e piedi al cavalletto col sedile di cuoio, era costretta a tenere in bella vista il suo culetto prorompente e sodo e, pensò con amarezza, la vulva aperta, a causa della divaricazione imposta alle cosce da quella posizione.Come aveva fatto a finire lì?Come si era lasciata ingannare, per poi ritrovarsi ridotta in quello stato servile e sottomesso?Non poteva nemmeno gridare, né ribellarsi. Le era stato detto chiaramente, anche se con voce dolcemente ironica:- Non pensarci nemmeno! Altrimenti tuo marito se la vede brutta. Capito? – l’ uomo le aveva carezzato la schiena – Non c’ è che dire, sei una bella donna. Proprio come pensavo. –Poi riprese, minaccioso:– Tu limitati ad obbedire! Accontentami per oggi e ti prometto che domani tutto questo non ti sembrerà che un sogno. –Lei lo mandò affanculo, ribellandosi per quanto poteva, bloccata al ...
... cavalletto.Lui rise e le impose di star buona, se voleva rivedere il suo uomo con tutte le ossa a posto.Fu allora che, facendo attenzione a non toccarla, l’ aveva spogliata alla meglio e le aveva abbassato le mutandine, solo di quel tanto che bastava per liberarle la figa e (pensò con sgomento) anche il sedere.Poi Franco la lasciò, completamente sola, in quella stanza calda e strana.Non era del tutto scomoda.Il cavalletto era rivestito, ma l’ imbottitura era morbidissima, come quella di un divano.Dalla sua posizione poteva vedere quasi tutta la stanza.Il pavimento era di maioliche a tozzetti bianche come quelle dei depositi alimentari, lavabile e sanificabile.La cosa più strana era che quel pavimento non era dritto, ma aveva una lieve pendenza dai lati verso il centro della camera: pendeva verso uno scarico quadrato coperto da una grata di acciaio, come fosse un tombino.Oltre al cavalletto, vide su un lato, una specie di altalena.Funi bianche scendevano dal soffitto attaccate a grossi anelli e finivano negli occhielli di una specie di fascia, forse un sedile, fatto di pelle.Di fronte a lei un tavolo con sopra alla rinfusa un PC portatile e varie attrezzature, probabilmente cinematografiche, vicino al tavolo due trespoli con lampade professionali, come quelle che si usano negli studi fotografici.Con un certo sgomento, vide alle spalle della scrivania, proprio a fianco a uno schermo gigante fissato al muro, una rastrelliera in legno che tratteneva, ordinati e in fila, una serie ...