1. La mattina dopo


    Data: 23/07/2018, Categorie: Etero Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    Cristina continuò a baciare il marito con passione.Lentamente fra carezze, baci, leccate profonde e lentissime, arrivò al cazzo del marito che ingoiò completamente. Riempì di baci la cappella e scese a leccare quelle palle che da tempo non toccava. Sapeva che aveva umiliato profondamente il marito, in tutti quei giorni uno stato d'ansia aveva accompagnato la sua attesa: la paura che il marito non avesse voluto avere altri rapporti con lei, che il suo rapporto di coppia avesse sofferto della sua stupidità.Mentre lei si occupava di propinare al marito uno splendido pompino si sentì trasportare su quello che riuscì a riconoscere come il volto che l'aveva accompagnata durante la sua notte di trasgressione.Un profondo gemito accompagnò la penetrazione dolce e prolungata di quella splendida lingua. Lentamente il marito iniziò a leccare le grandi e piccole labbra, piccoli morsi all'interno delle cosce le procuravano dei brividi incredibili. Lentamente la lingua risalì ed iniziò a leccare il buco del culo. Nulla bloccò' la penetrazione delle dita, nessuna protesta. e quando la lingua carezzò intensamente il clitoride. un gemito prolungato accompagnò il primo orgasmoIl marito silenziosamente portò Cristina sopra le sue gambe e la penetrò. Fu un momento, un attimo in cui la moglie sentì prepotente la potenza del marito. Fu solo un momento presto dimenticato grazie alla lunga astinenza, e i poderosi colpi di lui la portarono ad un nuovo orgasmo: intenso e accompagnato da lunghi ...
    ... gemiti.Messa a pecorina il marito riprese a penetrarla profondamente:- Ti prego sborrami in faccia, Voglio la tua crema di bellezza �Prontamente il marito, arrivato al punto di non ritorno, si sfilò e puntò il cazzo verso il viso della moglie che fu completamente ricolmaAnsanti si abbracciarono . Un velo di tristezza copriva il volto del marito. Un silenzio profondo che fece pensare Cristina: doveva rendere la serenità al marito.Non insistette e accarezzando quel volto e nascondendo quelle lacrime che lentamente sgorgavano dai suoi occhi si addormentò fra quelle braccia che l'amavano.La mattina dopo dolcemente preparò la colazione e si apprestò per andare in ufficio.Nel breve viaggio ripensò alla notte con Lucio: la sua maleducazione verso di lei e verso il marito che l'aveva accolto, il suo sbeffeggiare quell'uomo buono e dolce, il negare a lui quello che aveva permesso a Lucio. Una profonda angoscia la rese ancora più pensierosa, angoscia accompagnata dalla convinzione di essere stata così stupida da non avere imposto a Lucio l'uso del preservativo.I controlli fatti dal ginecologo avevano evidenziato una leggera candida , prontamente curata, gli altri esami tutti negativi.Pensierosa entrò nello stabile dove aveva l'ufficio, era sicura: doveva trovare il modo di riportare la serenità al marito, doveva pagare pegno e se necessario essere umiliata per dimostrare che l'amore verso quest'uomo era più grande, più profondo di un qualsiasi cazzo.Alessandra era quella che possiamo definire ...
«123»