La paura, il piacere
Data: 26/07/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Tibet
Lei... una donna sui quaranta forse un attimo meno, bella, raffinata. E' dalla sua psicoanalista, una amica, le ha chiesto consiglio. In questo momento è stesa su di un divano, la gonna le è risalita sulle gambe, mostra le cosce. -Racconta...- Dice l'amica seduta su di una poltrona accanto a lei. Lei inizia a parlare. -L'ho conosciuto da amici, un bell'uomo ma quello che prende sono i suoi occhi, pensavo che fosse una sciocchezza quella degli occhi magnetici ma se fissi i suoi, guarda... credimi! Non ti puoi più staccare, ti legano per sempre. Un attimo... e mi aveva preso. Forse è stato il momento che vivo, la separazione e il resto, questo stress ma avevo bisogno, sentivo il bisogno di qualcosa di diverso e lui me lo ha dato. Altro ché me lo ha dato! Mi ha cambiato la vita! Mi ha insegnato cosa è il piacere, quel piacere che quando lo provi poi ti diventa indispensabile, unico... e ti diventa droga, è una assuefazione completa... senza ritorni. La prima volta e le successive? Mi studiava, mi metteva alla prova. Bravo a letto... eh! Eccome! Sa stimolare, metterti sempre di fronte un qualcosa che desideri fare, farti superare il tuo limite. Poi... ecco l'attimo della rivelazione, la sua stanza del piacere. Semplice... spoglia ma quanto mi ha fatto godere! In mezzo un semplice sgabello senza schienale, a tre gambe, da la sensazione di essere instabile, pronto a rovesciarsi per un nonnulla, deve dare questa impressione. Sopra... beh...! Sopra... un cappio, un cappio che ...
... pende appeso al soffitto. Ha vinto la mia titubanza, sapeva già che mi sarebbe piaciuta la cosa. Mi ha bendato e legato le mani dietro alla schiena, io succube completamente, poi... mi ha fatto salire sullo sgabello, mi ha messo il cappio al collo... lo ha stretto... E... ha iniziato... Ero eccitata... eccitata...? Dire eccitata è poco! Mi mancava il fiato... ed avevo il vuoto nello stomaco...- Si sta strofinando le cosce ora, solo a rivivere i momenti che sta narrando si è eccitata. La sua amica, l'analista? E' immensamente coinvolta e dice... -Spogliati... resta con l'intimo e toccati, rivivi il tuo piacere... e continua a raccontare...-. Lei... in un attimo resta in reggiseno e mutandine, il petto rigoglioso si alza e si abbassa nell'affanno del respiro, si ridistende, sposta il fondo dello slip e inizia lentamente, leggermente ad accarezzarsi. Non ha nessuna forma di pudore. -Sento le sue dita... le sue mani che passano su tutto il mio corpo, ora sono carezzevoli, ora diventano predaci... violente. Sul seno... strizzano i miei capezzoli che sono diventati come due ditali... mi tormenta. Raggiunge... giù... fra le mie cosce. Io fremo... sto aspettando il momento che mi toccherà, lo desidero. Non posso muovermi, ad ogni mio pur leggero movimento sento il vibrare instabile dello sgabello. Inizia... Le dita premono... una mano davanti e una dietro... Apro le cosce... quello che mi è possibile, sto calzando scarpe con un tacco altissimo come lui mi ha chiesto di fare e questo ...