1. La compagna di banco


    Data: 27/07/2018, Categorie: Etero Autore: VersoPerVerso, Fonte: EroticiRacconti

    Era primavera inoltrata e la lezione in classe stava diventando noiosa. Per fortuna essere in ultima fila mi permetteva di distrarmi e pensare ad altro. Eravamo quasi alla fine della quarta ora,mentre ero perso nei miei pensieri sentii un piccolo sospiro accanto a me, girandomi notai Francesca, la mia vicina di banco, rossa in viso con gli occhi socchiusi e il respiro affannato. "Tutto bene?" "Si grazie" mi disse, poi chiese al professore di poter andare al bagno. Mentre usciva la osservai distratto. Era una bella ragazza, occhi chiari incorniciati da un paio di occhiali da vista con montatura nera,capelli neri lunghi e un viso dall'aria innocente,non troppo alta un seno pieno, terza abbondante probabilmente, un culetto sodo e tondo. Eravamo compagni di banco da un paio di mesi da quando Marco, il mio compagno di banco storico, si era messo con Sonia e aveva voluto sedersi accanto a lei. In quei due mesi eravamo diventati abbastanza amici, nulla di che ma ogni tanto ci scambiavamo qualche battuta e avevamo incominciato a conoscerci meglio. Quando rientrò sembrava aver ripreso il suo naturale colore e sembrava tranquilla quindi non badai più a lei e tornai a immergermi nei miei pensieri. Il resto della mattinata passò noioso. Quel pomeriggio a casa quando mi decisi ad aprire lo zaino trovai, con mia grande sorpresa, un paio di mutandine. Delle normalissime mutandine bianche,con un leggero pizzo sul davanti, guardandole meglio notai che erano un po' sporche dentro, come se si ...
    ... fossero bagnate. La mia mente cominciò ad elaborare. Quella mattina a scuola Francesca non si era sentita poco bene, anzi, probabilmente si era masturbata accanto a me, magari strofinando le cosce, e dopo essere venuta, aveva chiesto di andare in bagno, si era tolta le mutandine e le aveva infilate nel mio zaino mentre ero distratto. Questo pensiero mi provocò subito una forte erezione. Impugnai il mio membro e incominciai a masturbarmi furiosamente.Portai quelle mutandine al naso, odorando il profumo che gli umori di Francesca avevano lasciato su di esse.Appoggiai sul tavolo le mutandine e venni copiosamente sul punto esatto dove poche ore prima era venuta lei. Rimisi nello zaino le mutandine, avevo deciso di stare al gioco. Il giorno dopo appena Francesca venne a sedersi accanto a me mi salutò come se niente fosse La giornata proseguì normalmente, nulla mi fece notare in lei qualcosa di diverso. Questa cosa mi eccitò ancora di più. Passai tutta la mattina col cazzo in tiro nei pantaloni. Alla ricreazione corsi in bagno, mi masturbai ancora sulle sue mutandine, riempiendole del mio seme. Rientrato in classe prima della campanella le infilai nel suo zaino e continuai anch'io a stare al gioco e far finta di niente. All'ultima ora, italiano, il prof decise di interrogare e chiamò alla lavagna Francesca. Alzandosi appoggiò sul mio banco un piccolo oggetto.Sembrava un telecomando con due soli tasti ON e OFF. Che diavolo era?Incuriosito provai a premere ON.Francesca, alla lavagna, ...
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