1. Quando la moglie è in vacanza


    Data: 18/09/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Jesus, Fonte: EroticiRacconti

    ... era conclusa da poco, e io lo sapevo. -Bhe, ad essere sincera, tra me e lui è finita. Pazienza. -Uh mi dispiace. Non sapevo... -Tranquillo. Poi, come se quelle parole non fossero uscite dalla mia bocca, dissi: -Ti va di mangiare una pizza insieme? -Mhh, non saprei... io... non so... Era titubante, ma il suo sorrisetto malizioso parlava da sè. E inoltre aveva già riposto le chiavi di casa in borsa. -Dai, solo una pizza visto che siamo soli entrambi. Non dobbiamo uscire, le ho a casa surgelate. -E come sono? -Diciamo che fanno schifo. Rise ancora. -Okay, ci sto. Ti dispiace se non mi cambio? Davvero non mi va. -Figurati. Vieni entra. Il gioco era fatto. Era mia. Percorremmo il vialetto in silenzio, un silenzio carico di intesa e tensione. Chiusa la porta dietro di noi, la voglia di afferrarla e iniziare a scoparla fu forte, ma resistetti. -Ti do una mano con le pizze? -Sì, grazie. Sono in freezer. Il freezer era sotto il frigo. La osservai mentre si piegava, e non potei fare a meno di guardarle il culo. Come avrei voluto prenderla e incularla lì, all'istante... Mangiammo seduti al tavolo della cucina, parlammo e vedemmo la tv. Mentre scorrevo tra i vari canali, mi capitò di imbattermi in un film erotico. La scena vedeva una donna intenta a fare un pompino a quello che sembrava il suo amante. Immaginai noi due al loro posto. Anche le nostre etá erano simili a quelle degli attori: io quarantenne, lei con qualche anno in meno. -Che faccio, cambio? Lo dissi scherzando, e lei colse ...
    ... la palla al balzo. -Tu che dici? -Non so, dimmelo tu. A me non dispiacerebbe... Continuai a divagare pur di non perdere di vista l'idea centrale: scoparmela. Poi lei iniziò ad accarezzarmi lentamente la coscia, ma io feci finta di nulla affinché continuasse. -Secondo me dovresti cambiare. Non è il momento di vedere queste cose. Le sue parole, in un contesto diverso sarebbero parse come un serio monito a smetterla di provarci in maniera così palese, ma il contesto di cui oggi mi trovo a scrivere era tutt'altra cosa. Con quella frase, vole dirmi: scopiamo! -Allora faccio come vuoi tu, spengo. Le sue mani continuavano ad andare sempre più su, sempre più verso il mio cazzo di roccia. Era giunto il momento. Le presi la mano e gliela misi proprio lì, lei strinse con forza e io la bacia. Le sue labbra carnose, rosse come il sangue, erano mie. Continuammo a lavorare con la lingua, mentre lei iniziò a slacciarmi i pantaloni, infilò la mano nei miei boxer e iniziò a palpare. Io ovviamente la lascia fare e mi preparavo a ricevere un bel pompino. Inizialmente mi segò, facendo su e giù sulla mazza e giocando con le mie palle, poi si scostò i capelli dal viso e iniziò a succhiare. Cazzo, quanto era brava! Mia moglie in compenso era nulla. Lo succhiava con maestria, prima lavorandomi la cappella, poi prendendolo tutto in bocca fino alla gola. Io le misi la mano dietro la testa e cominciai a spingerla sempre più verso il mio uccello duro come il marmo. Ciò che mi mandava fuori di testa era ...