1. Miele 2


    Data: 10/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: beast

    Era ormai notte fonda, Ferdinando camminava con i pugni stretti nelle tasche del suo cappotto rabbrividendo dal freddo, lo sguardo attonito, nelle narici e sulle labbra sentiva ancora il dolcissimo sapore degli umori della giovane prostituta, non aveva molte esperienze con le ragazze, ai quei tempi non era facile avere rapporti sessuali se non con qualcuna delle donne delle tante case chiuse della città, e per farlo bisognava avere una certa disponibilità economica, condizione che il suo lavoro di artista non gli consentiva di certo. Eppure qualcosa doveva fare, doveva assolutamente rivederla. Non poteva nemmeno immaginare di non rivederla al più presto. E per farlo doveva trovare dei soldi, e doveva trovarli in fretta. I quattro o cinque schizzi che le aveva fatto mentre lei si masturbava sdraiata sul letto erano molto buoni, raramente si era sentito altrettanto ispirato e soddisfatto del risultato, aveva lavorato su quei fogli in modo quasi febbrile. Ma non era solo quello, lei era, era... non gli veniva in mente la parola per esprimersi, del resto non era mai stato bravo con le parole, se la cavava molto meglio con i pennelli. Lei era meravigliosa, ecco, e il suo sapore, il suo sapore... lo aveva gustato solo sulle dita di lei, poco prima, una scena che aveva già rivissuto mentalmente infinite volte mentre camminava verso casa, lui che la ritraeva seduto sulla seggiolina della toeletta mentre lei si masturbava nel piccolo letto della sua stanza, una delle tante della ...
    ... maison di Madame Chantalle. Non avevano fatto sesso, il tempo a sua disposizione lo aveva passato a disegnare, ormai era scaduto e lui non aveva i soldi per pagarsi una “doppia” era quindi dovuto andarsene, con una dolorosa erezione che premeva dentro i suoi calzoni e quel dolcissimo sapore tra le labbra. Era mattino presto quando salì le scale che portavano al suo piccolo studio, in una mansarda di Via Principe, scelse quasi a caso due tele, le fece su alla belle e meglio in un pesante foglio di carta da pacchi, le legò con uno spago e quasi correndo rifece le scale a due a due. Per fortuna la casa del mercante d’arte non era distante, Via Po, esattamente sopra la sua famosa galleria d’arte, dovette suonare al citofono ben tre volte prima che una voce tanto assonnata quanto scocciata gli rispondesse. Salì le scale quasi di corsa e bussò al portoncino, dovette aspettare un po’ prima che il gallerista venisse ad aprire, scostasse l’uscio e lo facesse entrare nella vecchia casa. Si era infilato una logora vestaglia sul pigiama di seta, ai piedi portava un lezioso paio di ciabatte marocchine gialle. Era vecchio e abbastanza in carne, almeno in confronto a Ferdinando, i radi capelli grigi venivano accuratamente riportati per cercare di coprire il cuoio capelluto ormai lucido, un folto paio di basette, altrettanto grigie scendevano ad ornargli le guance grasse e molli. Prese il pacco dalle mani del ragazzo e si spostò in cucina. L’appartamento era al piano nobile di uno dei più bei ...
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