1. Il poker è anche un gioco/ 5 – l’incasso


    Data: 10/08/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark

    ... fare fu palpargli il culo. E poi infilare le dita tra le natiche alla ricerca dei buchi del culo.
    
    Lo feci. La moglie era abituata sia a farsi palpare che farsi penetrare. Lui ebbe reazioni prevedibili, strinse le chiappe per impedirmi di proseguire. Ma bastò un pizzicotto per riportarlo in carreggiata.
    
    - Allargate un po’ le gambe. – Ordinai.
    
    Ubbidirono.
    
    Così provai il piacere di toccare il loro buco del culo in tutta serenità e piacere immenso. Se mai un giorno vi troverete di fronte, anzi dietro, ai Bronzi di Riace, pensate e provate a capire che cosa provai in quel momento.
    
    Indugiai a lungo così e vidi che i due cominciavano a provare piacere della propria situazione. Avevo rotto il ghiaccio e adesso potevo divertirmi davvero.
    
    - Precedetemi in camera da letto. – Ordinai.
    
    Con calma si avviarono in camera, mentre io godevo dei loro glutei che guizzavano sotto la pelle, sospinti dai movimenti delle gambe.
    
    - Mettetevi alla pecorina sul letto. A quattro zampe con le gambe aperte e appoggiati sui gomiti. Uno a fianco all’altro. Voglio guardarvi.
    
    Ubbidirono ancora, ma secondo me sarebbero stati docili fino in fondo. O quasi.
    
    Presi la poltroncina e mi sedetti comodo dietro i loro a guardare i buchi del culo e i sessi esposti a mio piacimento. Sembrerà banale per chi legge, ma il poter vedere i culi di una coppia marito e moglie solo perché volevo guardarli in tutta comodità, era una situazione che da sola poteva bastare a farlo rizzare a ...
    ... chiunque.
    
    Restarono così, buoni, con la testa in giù e i culi in su, in attesa di ordini.
    
    Accesi la musica di sottofondo e andai in bagno a lavarmi le mani. Poi tornai dai miei sottoposti e cominciai ad accarezzare loro tutto ciò che appartiene alla sfera sessuale. Cominciai dalle natiche, che così tonde come le loro erano un invito a nozze. Poi accarezzai l’interno delle cosce di Elena fino ad arrivare agli inguini e al sesso. Vidi che la cosa la eccitava e questo piaceva anche a me. Le grandi labbra mutarono leggermente di estensione, finché una goccia di rugiada fece capolino. Massaggiai dolcemente gli inguini fino alla fessura del culo per aumentare il suo desiderio, finché non decisi di prendere in mano la vulva. Ebbe una reazione spontanea, come se volesse da una parte proteggersi e dall’altra essere violata. La trattai come una spugna delicatissima, portandola e muoversi ritmicamente. Era mia. Poi misi il pollice della mano nella figa e mi tenni stringendo la parte clitoridea con l’indice piegato. A quel punto portai la destra al buco del culo e cominciai a premere sull’ano. Diedi anche qualche colpetto con la nocca, come si fa sulle botti per vedere se sono piene o vuote. Sapevo che a quel punto desiderava essere sodomizzata. Girai la mano destra in su e piano ma inesorabilmente spinsi dentro il culo il dito medio. La valvola anale stringeva la base del dito, ma dentro era tutto perfettamente liscio e disponibile. Passai dentro e fuori col dito, come per fare un ditalino ...
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