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Venere e Padre Tevere
Data: 11/08/2018, Categorie: Poesia, Autore: senzaidentità
Tevere scorre lieto, corre tra monti erosi, testimone di abbracci, alcuni limpidi altri ombrosi. Fa il suo tragitto cheto e per la strada rende le confessioni che la sua acqua prende. Ha visto molte cose dopo quella cascata. Dicono le sue onde di una scivolata, fatta qui sulle sue sponde. Nella verde piana, un dì col cielo pieno, di nubi fatte a grate lenivano la sete, una giovane ed un padre. "Mandare avanti il sangue è il fin d'unir le lingue, non sempre è desiderio talvolta c'è una svista. È un guaio questo amore" Con voce troppo trista diede il fiume il suo consiglio, "È un lusso amare i figli, ma il ricordo del calore è meglio che lasciate, che scorra via con me e non parliate più per non crear scompigli." Hanno discusso a lungo dicendosi che anche non ci fosse abbandono e nessun altra resa non c'è finale buono per un padre con la figlia riflesso dentro il Tevere come abbracciato a Venere. Contrari ai loro sogni e all' amoroso getto han lasciato alle correnti il ministero di annegare quell'affetto.
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