Serena
Data: 13/08/2018,
Categorie:
Anale
Dominazione / BDSM
Masturbazione
Autore: MisAlys
... Marco.Che si ricompose subito.E sorrise.Si allungò verso il bancone, chiuse e riprese la cartelletta.“Non che mi siano strettamente necessarie queste, visto le copie che ne ho fatte….”“Copie? Copie??? Ma che cazzo pensi di fare???? Sono cose mie!!!” quasi urlò Serena.“sì… tue… del resto, invece di lavorare, ti divertivi molto…”“Non puoi dire questo!! Ho sempre lavorato come una matta!!! Quelli erano solo minuti che…”Ma venne interrotta da lui.“Dici? Vuoi che senta qualche opinione in giro?”“Cosa… che intendi? Non vorrai licenz…”“Licenziarti? In effetti, potrei anche farlo… e la signora convinta di essere migliore di me sarebbe eliminata…”“Non puoi… non dopo tutto il tempo che ci ho messo a gestire questo posto… ti prego, lascia perdere questi fogli e pensa a quanto mi sono sbattuta per…”Lui si stava avviando verso il piccolo ufficio. Giunto sull’uscio, si voltò.“Dici che sarei troppo precipitoso?”“Sì!!” sibilò lei “in fin dei conti, l’hai detto tu, il negozio è a posto e…”Il sorriso di Marco si fece quasi dolce.“Forse hai ragione… vieni un attimo, che chiudiamo questa storia.”Una speranza si aprì nel cuore in tumulto di Serena.Non ricordava in quel momento lo sguardo di lui sul suo petto, né lo guardava ora, mentre lui si passava la lingua rapidamente sulle labbra.Speranzosa. Solo quello.Appena Serena le fu passata davanti, Marco si appoggiò allo stipite della porta, in modo da controllare anche il negozio vero e proprio, mentre lei rimaneva in piedi, in attesa.Lo sguardo di ...
... lui era tutto sommato tranquillo, il che la indusse a voltarsi per liberare una sedia del piccolo ambiente, in cui solo l’inutile scrivania rimaneva libera.“Serena… non sederti.” Detto con calma, senza essere imperativo.Ma lei lo recepì come un comando.Eccolo, il suo tallone d’achille… il senso di colpa… operante, specialmente nei casi in cui la colpa c’era.Perdeva baldanza, lo sapeva. Si augurava almeno che non trasparisse.Lei si guardò a destra a sinistra, mentre Marco rimaneva in silenzio. Un silenzio pesante.La metteva a disagio, le faceva pensare a quanto lui aveva letto, ai giudizi su di lui scritti nero su bianco e… buon Dio… le foto… mancava la faccia, vero… ma lui aveva visto il corpo di lei…Chiuse la mente rispetto a quel pensiero…Ma il silenzio continuava ad essere opprimente.Serena decise di spezzarlo in qualche modo…“Mi dicevi… mi dicevi che potevamo chiudere questa storia…” disse con tono misurato, un po rotto dall’ansia.Lui rimaneva appoggiato allo stipite, ogni tanto un’occhiata alle spalle, per controllare il negozio.“Certo. Decisamente sarei precipitoso a licenziare una come te…”Un lampo di sollievo si insinuò nel corpo di Serena.“Sì Marco, io come lavoratrice sono…” iniziò a dire, ma fu interrotta dal ragazzo.“Lavoratrice? No no… io intendevo una puttana come te.”Serena si congelò sul posto. Fu un attimo. Senza muoversi, questa volta fu lui a colpirla con quelle parole, e molto peggio di uno schiaffo.Ma non voleva sentirsi dire quelle parole, tantomeno dal ...