1. Ribelle


    Data: 17/08/2018, Categorie: Etero Autore: Alicedellemeraviglie, Fonte: RaccontiMilu

    Si, sono una femmina ribelle. Del tutto refrattaria all�autorità. Una che non si lascia domare, ma che all�occorrenza sceglie di farsi dominare. In quanto donna, lo concedo solo ad un uomo. Non alle brutte copie, gli omuncoli. E lui è un grand�uomo. Uno tutto d�un pezzo. Un professionista con il quale ho collaborato molto spesso negli ultimi mesi. Sempre con ottimi risultati. Il suo tono nei miei confronti rivela grande professionalità e distacco. E� abituato a trattare situazioni nelle quali la sua bravura nella mediazione, fa la differenza. L�atteggiamento sicuro, pacato e misurato è il suo marchio di fabbrica. Tanto da dovermi sforzare di non sentirmi in soggezione davanti a lui. Abituata a strappare un�occhiata fremente anche dal più impassibile uomo d�affari, starmene davanti a chi sembra guardarmi con sprezzante distacco, mi rende nervosa. Ma ho ancora bisogno di lui. Quindi decido di chiamarlo e fisso un appuntamento. Mi riceve nel pomeriggio.Il suo studio è vuoto, è giorno di festa. Un patrono qualsiasi ha il potere di lasciare a casa folle di dipendenti, in uno stato che ancora ci ostiniamo a chiamare laico.Mi fa accomodare nel suo ufficio, chiude la porta. Gli illustro il nuovo problema, con l�usuale calma, mi profila le possibili soluzioni. Una scrivania ci separa, ma ormai arresa alla sua precedente indifferenza, non faccio caso a nulla. Quasi non mi accorgo che da qualche minuto mi sta fissando, con uno sguardo diverso. Si è indurito e non mi molla. Silenzioso ...
    ... mi guarda. Ha il potere di farmi sentire a disagio. Mi spinge a dubitare che mi sia sfuggito uno sproposito. �C�è qualcosa che non va?�. Lui non risponde. Mi rivolge un mezzo sorriso. Aspetto qualche istante ancora.�E se ti dicessi che non ti ho fatta venire qui per lavoro?� Sono turbata, incuriosita, furiosa. Mi sta facendo perdere tempo, mi sta sfidando o si sta prendendo gioco di me ? �Non capisco.� gli dico rivolgendogli uno sguardo feroce. Sbuffa sorridendo, si alza lentamente e si dirige verso di me. In piedi alle mie spalle, si china e mi sospira all�orecchio �Non credo tu sia così ingenua da non aver capito.� La sua voce ferma e il suo fiato soffiato al mio orecchio mi fa rabbrividire di piacere. �Mi hai sempre ignorata�, rispondo. Senza sfiorarmi, si sposta nell�altro orecchio, annusandomi i capelli. �Solo perché un uomo non si fa vedere mentre ti guarda, non significa che non ti abbia immaginata nuda, nei più piccoli dettagli� . Sorrido, questo è l�avvio al mio gioco, quello nel quale so di essere una maestra. Punto i piedi a terra e stringo i braccioli della sedia, per darmi la spinta necessaria a girarmi. Ma lui mi ferma. Mette le sue mani sopra le mie, le tiene salde impedendo di muovermi. �No tesoro, sei nel mio ufficio, le regole le detto io� Finalmente, mi dico. Speriamo sappia il fatto suo. C�è da dire che la mia intraprendenza, è pari all�inadeguatezza maschile. �Alzati e appoggiati alla scrivania� La sua sfrontatezza mi eccita. Dandogli le spalle, alzo il ...
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