1. L'impeto che t'investe


    Data: 19/08/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Quel giorno Aida non riusciva a concentrarsi sul lavoro, perché di fronte al PC si trovava spesso a divagare vagabondando costantemente con la mente. Lui aveva telefonato dicendole che avrebbe avuto una sorpresa, però non aveva aggiunto altro, lui, Cesare per l�esattezza - il suo affezionato padrone come lo intitolava Aida, amava prediligendo oltremodo enunciarle qualcosa per fomentare ulteriormente la sua curiosità e poi improvvisamente si metteva a tacere. Immaginava i suoi occhi brillare e il suo sorriso appena accennato mentre le parlava al telefono, in quanto aveva ben presente quell�espressione del viso che come tante volte giocherellando e scherzando nei momenti di rilassatezza fra loro, aveva definito ridendo minaccioso e preoccupante.L�appuntamento era stato convenuto nei pressi dell�albergo dove si sarebbero incontrati, poiché le aveva richiesto la massima precisione. Sapeva che s�irritava se qualcuno non era puntuale, figuriamoci se fosse stata proprio lei, perché quando talvolta era capitato lo aveva visto guardare l�orologio senz�esprimere una parola e tacere, ma quel silenzio era valso più di mille rimproveri. In tutti questi anni da quando era sua, aveva imparato a cogliere le varie sfumature del carattere, perché sapeva se diventava taciturno era molto arrabbiato e qualche volta aveva camminato al suo fianco dove lui avanzava leggermente avanti e lei indietro, mentre lei rimuginava per qualche sua mancanza invasa dall�ansia nel vederlo così silenzioso. Fu ...
    ... precisa, anzi, per il timore di qualche imprevisto aveva fatto in fretta ed era arrivata leggermente in anticipo. L�appuntamento era stato fissato davanti a un bar, giacché sentiva il cuore in gola, per il fatto che aveva un�agitazione e un�apprensione nei giorni precedenti che arrivava al culmine sino a pochi istanti prima che lui arrivasse, dopo come per incanto la sua presenza la tranquillizzava, una parola scherzosa e quel suo sorridere come se un caldo abbraccio l�avvolgesse sino a cullarla, infine le passava tutto:�Gradirei un caff&egrave�.La voce alle sue spalle la fece sobbalzare dai suoi pensieri, si girò velocemente per incrociare i suoi occhi mentre alzava lo sguardo e sorrise.�Certo padrone, sì padrone, sarà un vero piacere�.Non riusciva a dire altro, perché ogni volta era come la prima volta, dal momento che si sentiva la sua adirabile cucciola e non desiderava altro che essere al suo fianco, pronta e puntuale per esaudire compiendo ogni suo desiderio. Lui l�afferrò per un braccio guidandola con sicurezza fra i tavolini, scegliendone uno che non desse le spalle agli altri, ma da cui con lo sguardo si potesse controllare e dominare agevolmente la situazione. Lei sapeva che quella era una sua incorreggibile quanto inguaribile abitudine ovunque andasse, in realtà era un innato e un istintivo controllo di tutto ciò che lo circondava, un suo mai abbassare e calare la guardia che le dava un senso di protezione, in quanto persino nel camminare lui preferiva che chi fosse al ...
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