Castalia: Giorgia
Data: 22/08/2018,
Categorie:
Incesti
Sesso di Gruppo
Lesbo
Autoerotismo
Autore: Carol89, Fonte: RaccontiMilu
Erano le quattro di mattina quando Giorgia si alzò. La casa era ancora addormentata. Come al solito, lei era la prima a svegliarsi.Uscì da sotto il peso delle coperte, posando i piccoli piedi nudi sul nodoso legno del pavimento. All�altro capo della stanza, Michael, suo fratello più piccolo, dormiva profondamente su un fianco, respirando forte.Giorgia scivolò fuori dal letto, si alzò e uscì dalla stanza senza far rumore. Era ancora buio pesto, ma non vi badò: conosceva quella casa a memoria, in ogni dettaglio, e poteva muoversi senza problemi al buio. Sfilò accanto alla camera di sua madre, anche lei ancora addormentata. Insieme a lei nel letto, lo sapeva, c�era l�altra sorella piccola, Edith.Giorgia scese le scale, che scricchiolarono appena sotto il suo peso non grande, e calò al piano terra. Girò e si infilò nella stanza da bagno, dove si sciacquò il volto con acqua fresca, per svegliarsi del tutto. Poi si asciugò e procedette in cucina.La cucina era la stanza principale della casa, fungeva anche da sala da pranzo, stanza comune e di accoglienza degli ospiti. Giorgia prese qualcosa da mangiare dalla dispensa, poi si concesse il lusso di bere un quarto di coppa di latte. Mentre faceva colazione stette in piedi davanti alla piccola finestra che dava sul fronte della casa, e dalla quale si intravedevano i campi. Osservò silenziosa il grigio chiarore dell�aurora che cominciava a diffondersi, rendendo mano a mano più definito il contorno delle cose.Quando uscì, comunque, era ...
... ancora buio, non si poteva dire diversamente. Giorgia aveva indossato dei morbidi calzoni di lino, una maglia di lino beige a maniche lunghe e una giubba di pelle, e si recò nella stalla. Il suo primo compito era quello di svegliare il vecchio bue, strigliarlo rapidamente e prepararlo per la giornata, dandogli il tempo per riattivarsi. Subito dopo uscì, prese due ceste di vimini piuttosto usurate e si diresse all�orto, poco lontano da casa.Il primo chiarore che aveva visto nascere poco prima era sufficiente a permetterle di orientarsi tra le file di piantine, e cogliere il maggior numero di frutti disponibili, scegliendo con cura quelli adatti. In circa mezz�ora di lavoro riempì le due ceste di ortaggi. Dopo passò nel pollaio, e raccolse una buona messe di uova, e per finire tornò alla stalla, dove il suo compito fu quello di risvegliare la capretta e darle da mangiare, tenendola occupata mentre lei, seduta su uno sgabellino in legno, la mungeva.Mentre tirava le gommose mammelle della capretta, e il latte cadeva a fiotti nel piccolo catino di legno, Giorgia si trovò per l�ennesima volta a pensare all�ironia di quella situazione: proprio lei, giovane e in età fertile quanto la capretta, si occupava di raccogliere il latte dal seno di quell�animaletto - quasi che fosse una sua compagna e coetanea. Avrebbe potuto essere il contrario, pensò con un sorriso: poteva essere la capretta a occuparsi di lei. Il latte che aveva bevuto quella mattina, in effetti, l�aveva prodotto lei stessa ...