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Matilde 02-13 - l'inevitabile
Data: 27/08/2018, Categorie: Lesbo Autore: Alex46
... appoggi senza minacciare di uscire. La figa sembra un recipiente crepato, le labbra sono piene, prominenti; dal bordo inferiore vedo colare alcune gocce di succo biancastro del piacere, mi sembra di sentire l’odore pungente invadere la stanza, mischiato a quello della mia figa. Debra si slarga con decisione le labbra e infila due dita fino al palmo, mentre il pollice sfrega il clitoride: - Guardami adesso, guarda la tua amica del cuore, anche un po’ nemica, come si sbatte la figa - mi dice a voce alta – l’ho fatto per tutti questi mesi pensando a voi maledetti schifosi bastardi, che intanto scopavate come ricci ovunque. Ti ho odiata, e poi ti ho riamata, e poi ti ho riodiata, e adesso ti amo... Io sono letteralmente rapita da questo spettacolo e dalle parole che sento, mentre mi strizzo i capezzoli e continuo a toccarmi tra le gambe. La figa fradicia sta pulsando, come un piccolo cuore impazzito, colando i suoi umori di miele. Il piacere cresce senza sosta, a dismisura, sembra non voler avere mai fine questa escalation. Non ho mai provato queste sensazioni così emotive, neppure nelle mie migliori masturbazioni o durante il sesso proprio con loro due. Questo è un grande ritorno. - Ti piace guardarmi, vero? Mentre faccio le porcate per te - mi dice, con parole roche e spezzate. Mi manca la voce, farfuglio: - Sì, amore, mi ecciti. Non fermarti, ti prego. Allora lei continua: - Tu l’hai sempre saputo che Michele è anche mio, vero? Non hai mai pensato di ...
... rubarmelo, vero? Dimmi che è vero, cristo. - È vero, Debra. Io ho continuato ad amarti. Per questo oggi pomeriggio ero così trasognata, così fuori di me. Non potevo credere di averti ritrovata, che ti abbiamo ritrovata. Non ho mai pensato a Michele come a un uomo mio. Io non voglio avere un uomo mio, voglio che ce ne sia uno, lui, e che sia nostro. Le dico queste cose in modo molto dolce, ma sempre assai concitato per via della figa impazzita. Ci masturbiamo freneticamente, spiando i movimenti e l’eccitazione dell’altra. Come se fosse la prima volta che la vedo masturbarsi. O la prima volta che lo facesse di fronte a me, per me. La carica accumulata per tutto il pomeriggio sta crescendo, come se volesse esplodermi dentro tutta in un colpo. Imito i suoi movimenti esperti, avanti e indietro, ruotando leggermente il polso, da buona attrice allieva, mentre il pollice scivola sul clitoride sfregandolo in continuazione. Debra si sditalina furiosamente, a un ritmo analogo a quello col quale spinge verso il basso l’oggetto che ha infilato nel culo. La sua base è appoggiata al lenzuolo e lei spinge, come se volesse sedersi sopra, poi, quando lo ha quasi ingoiato completamente, risale e lo espelle dal culo, assaporando tutto il piacere, e il leggero fastidio che quel va e vieni le sta visibilmente provocando. Con la mano sinistra si tortura i capezzoli, davanti ai miei occhi le sue tette sembrano essere ancora più piene, come scolpite nella roccia. Ma Debra è fatta ...