1. Abbandona la mia mano, ora


    Data: 29/08/2018, Categorie: Lesbo Autore: scopertaeros69, Fonte: EroticiRacconti

    La stanza è meno volgare di quello che avremmo creduto, è una camera d'albergo per appuntamenti, ma ha un suo perchè nonostante tutto. Un grande letto comodo, pesanti drappi alla finestra enorme, tinte pastello alle pareti, un paio di sedie, un tavolino, una poltrona e uno specchio con una cornice d'oro che occupa quasi tutta la parete. Ti osservo ancora una volta, magnifica nei tuoi “Anta”, la camicetta aperta sul tuo intimo di pizzo semplice e d'effetto, i pantaloni leggeri che ti danno un aria quasi androgina, i tuoi capelli ramati, in ordine, freschi di parrucchiera. Sento la tua tensione, le tue mani cercano le mie, quasi ad ancorarti a qualcosa di più pesante, come se il vento potesse alzarti e portarti via. Ti guardo e cerco di sorriderti rassicurante, so che è un passo molto importante per te, ma io non potrò accompagnarti dove devi andare questa volta, io sono un tuo “alibi”, una scusa rassicurante, per darti quel palliativo in più, la conferma di fare la cosa giusta. Dal bagno proviene il rumore dell'acqua che scorre, lei ci ha preceduto, mi rivolgi un sorriso nervoso scosso tal tremito della tua eccitazione. I tuoi capezzoli sono turgidi, mi guardi come alla ricerca di una mia frase, di una mia rassicurazione, ti bacio dolcemente, ma la tua lingua forza quasi subito le mie labbra, baci fin troppo bene, se ti lasciassi fare continueresti all'infinito...ma oggi non sono li per questo e mi distacco da te, so che se potessi continueresti e mi useresti come scusa ...
    ... dell'ultimo momento. Oggi però tu mi hai voluto come padrino della tua “prima volta con una donna” e io devo solo assistere, essere lì, una presenza amica e niente di più...solo dopo non è scontato, forse. Rumore di passi, Lei sta per arrivare, “Abbandona la mia mano ora, ora tocca a lei”, mi lasci andare aprendo le dita malvolentieri, con una piccola esitazione. Lei esce dal bagno, nei suoi capelli mossi, umidicci, splendida nei suoi trentacinque anni, un sorriso sbarazzino che conquista, che è conscia di avere e di cui è avvezza espertamente ad abusare. Solo indosso l'intimo nero e le autoreggenti, cammina sulle sue scarpe con il tacco, tu la guardi desiderandola, vorresti giare il viso verso di me, ma lei intercetta con una carezza il tuo viso, i suoi occhi saldamente tra i tuoi. Meravigliosa, è per te e tu per lei, io mi accomodo sulla poltrona, metto fisicamente una distanza tra di voi, sono solo uno spettatore silente no non è per me che si è preparata così. Piccole frasi tra voi, Lei sta vincendo il tuo tentennamento, percepisce la tua eccitazione e i tuoi ultimi dubbi, il primo bacio sulle labbra ti coglie impreparata, stai per scusarti ma lei ti chiude la bocca con un secondo più deciso e profondo, secondi, pochi che si dilatano in una piccola eternità, e poi rispondi... Siete meravigliose così, la guardo mentre capo dopo capo, lascia cadere ai tuoi piedi, insieme ad essi, le tue remore una dietro l'altra. Guardo questa vostra intimità, sapendo ormai di essere escluso da ...
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