1. Atame!


    Data: 05/09/2018, Categorie: Etero Autore: LoSguardoIndiscreto, Fonte: Annunci69

    “Sono un clown : faccio collezione di attimi”. Gli piaceva questa frase, anche se lui non era un clown, ma un fotografo; gli piaceva perché anche lui amava collezionare attimi, sensazioni, emozioni, tutte quelle sfumature che si possono trarre da un volto o da un corpo –di donna, di uomo, di una coppia di amanti- quando, con la sua macchina fotografica, faceva scattare l’otturatore e “fermava”, nel tempo e nello spazio, quella poesia che ricavava dalle persona che erano, in quel momento, i suoi modelli.
    
    Gli piaceva far scoprire alle persone emozioni nuove. Gli piaceva il bondage, perché lo aveva provato sulla sua pelle e perché … si faceva con le mani, come un pittore, con le mani, dipinge la sua tela e le da colori che non conosce. Fotografava, a volte, donne legate, perse nel fiume lento di sensazioni nuove, avvolgenti, protettive.
    
    Giulia lavorava con/per lui da diversi mesi, innamorata e consapevole che lui le avrebbe corrisposto solo un sincero affetto, nonostante avesse apprezzato il suo corpo nudo, o semivelato, nonostante lei gli si fosse offerta in modo discreto ma deciso “Mi piaci molto” le aveva detto lui “ma mi piace chi sei, come sei; mi piaci come ragazza e come persona, ma … no, non chiedermi di venire a letto con te: non voglio, non posso”. Con Paola lavoravano da qualche settimana. Lei era sensuale. Non era solo una modella e Giulia era convinta che il legame tra lei ed il “suo” fotografo non fosse un semplice legame professionale, o artistico.
    
    E ...
    ... arrivò il giorno in cui lei glielo chiese.
    
    -Senti Angelo...dimmi un po': perché la leghi?
    
    -La lego chi?
    
    -Non fare il finto tonto...quella ragazza, Paola...perché la leghi ogni tanto?
    
    -A lei piace.
    
    -Forse le piace perché piace a te...ma a te perché piace?
    
    ...
    
    -Ti da un senso di potere?
    
    -Boh, invero non lo so Giulia, a volte lei mi sembra così forte...altre volte così fragile...
    
    -Io lo so perché la leghi.
    
    -Ah!...bene. Sentiamo: perché mai lo farei signorina?
    
    -Perché non vuoi perderla. Se la leghi, cioè, se sai che lei si fa legare...è come se ti dicesse "non ti preoccupare: io non scappo".
    
    -Uhmm...
    
    -Però non è solo questo.
    
    -Che altro?
    
    -E' che a lei piace quando la fai essere una donna...una femmina...un po' come quando io mi metto le gonne più corte (che tu guardi, ma … uffa … guardi e basta), o le calze autoreggenti e tu nemmeno te ne accorgi … forse. E poi le restano i segni sui polsi e sulle spalle e sulla pancia...è una questione di prove evidenti.
    
    Sorride Giulia, sa di essere indiscreta e gentile, sa di giocare col gatto, o col topo (?).
    
    -Hai ragione. E' una questione di prove evidenti. La mia ricerca di prove.
    
    Prove d'affetto..perché l'affetto preannuncia la ripetizione. Una volta che si è stati trasportati nella terra della gioia primordiale, visitarla di nuovo diventa l'unico desiderio.
    
    -Come quando ti fai una spada.
    
    -Sì, come quando ti droghi. Le parole, una telefonata, una sfuriata, un sospiro, uno sguardo, ...
«12»