1. Ritorno alle origini nel caveau della banca.


    Data: 09/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: BelloCaldoCN

    ... Suggeriva una promessa di godimento, reclamava una nudità disinvolta. Il richiamo profondo del mio essere mosse le mie mani su quel piede, afferrai la scarpa con entrambe e la premetti ancora di più sul pacco, poi abbassai la testa e leccai la punta della scarpa ruotandovi la lingua intorno. Anche se la mia testa e la mia voce non avevano dato alcun assenso ai loro piani, era il mio corpo tutto a parlare per me. Il cavernicolo, fottendosene del rischio di dare spettacolo, aveva direttamente estratto la clava dalle mutande e se la menava di brutto. Clava è proprio la parola giusta: il suo arnese aveva delle dimensioni spaventose, sarà stato quasi 30 cm, si drizzava dal pube puntando verso la scrivania con un'asta prima larga come una bottiglietta di birra che poi strabordava in una cappellona dal diametro di una scatoletta di tonno. Allora Enrico, quello elegante, abbassò la gamba e, di nuovo sporgendosi verso di me, disse: - Non vorrai che il mio socio rischi di farsi arrestare dalla buon costume? Non c'è un angolino più raccolto qua dentro, magari un bagno, dove possiamo strofinarci un po' tra uomini? -. Con la fronte grondante di sudore risposi: - Sì, il bagno...- Poi un'idea mi balenò e mi corressi: - No, meglio di là, seguitemi-. Mi avviai verso la porta blindata del caveau, digitai la combinazione e quella scattò socchiudendosi. I due mi seguirono dentro, nel corridoio che separava varie cassette di sicurezza. Appena fummo dentro Enrico mi bloccò contro il lato ...
    ... sinistro del corridoio sollevandomi di peso. - Ora diamo inizio alle danze-, disse. Accostò il suo volto al mio, le nostre bocche si aprirono e sentii per la prima volta, profonda, calda, dolcissima, la lingua di un uomo avvolgere la mia, giocarci, insalivandosi a vicenda. Che vertigine mi colse, che calore irradiò ogni muscolo del mio corpo! Mario se ne stava appoggiato dall'altra parte del corridoio a godersi lo spettacolo: s'era calato gli short e si menava l'uccello con grande maestria. Staccai la bocca da quella di Enrico e iniziai a leccargli il collo; dai suoi ansimi avvertivo che gli piaceva e allora mi misi a fargli il succhiotto sulla vena pulsante. -Ahhh, mmm, sì, così. Ci sai fare.- Fu il suo incoraggiamento. Mi stavo abbandonando a quello che avevo sempre voluto essere, un maschio che gode con altri maschi. Mi lasciai scivolare verso il basso e sbottonai la camicia al mio amante appassionato. La fragranza di sandalo mi investì ancora di più eccitandomi ulteriormente. Vidi i suoi pettorali marmorei e depilati svelarsi in tutta la loro eleganza: due nocciole turgide erano i capezzoli al centro di quelle montagnole lievitate da ore di allenamenti. Non ci pensai due volte e come un poppante mi misi a succhiare avidamente quei frutti. - Ohhh, sìì, vai così, mmm sìì. Dai mordili anche un po'-. Succhiavo e mordevo mandando in visibilio Enrico: la vena sul collo si ingrossava; sentivo il suo respiro accalorarsi, i suoi ansiti diventare più profondi. Ma non era l'effetto solo ...
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