Il regalo del mio diciottesimo
Data: 10/09/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: mimma_goose, Fonte: EroticiRacconti
È da molti mesi che il mio corpo è cambiato. Mi chiamo Cristina ed ho 19 anni, ho lunghi capelli castani, lisci, che arrivano a metà schiena e gli occhi azzurri. Ma voglio raccontarvi tutto di me con ordine. Mia madre se ne era andata anni fa, andavo ancora alle elementari; così mi sono aggrappata a mio padre e a mia nonna, che già viveva con noi (anche se lei abitava al piano terra e noi al primo). Quando sono cresciuta e la mia curiosità iniziò a volgere al sesso, cercavo di spiare la nonna per capire come funzionava. Ma lei non si è mai fatta sorprendere in compagnia di un uomo (forse dipendeva dal fatto che era anziana e vedova). Allora passai a spiare i vicini, ma loro tenevano sempre chiuso, così sentivo solo dei rumori indistinti. Ci misi una pietra sopra per alcuni anni ancora. Quando compii 14 anni, diedi il mio primo bacio ad un compagno di classe, e ci mancò poco che una prof ci beccasse. Non fu poi questa grande esperienza, ma sentii il mio cuore quasi esplodermi nel petto. Dai baci si passò alle palpatine, soprattutto dei miei amici maschi, verso i 15 anni. A 16 mi innamorai per la prima volta, ma la giovinezza non facilitò le cose. Lui mi lasciò quando mi rifiutai di fare sesso con lui. Un classico… Tornai a casa in lacrime e ci pensò la nonna a spiegarmi tutto: le posizioni, dove mettere le mani, come evitare brutte malattie e soprattutto a non farmi mettere incinta dal primo venuto. Mi portò dal dottore la sera stessa. Passarono altri anni, ma non avevo più ...
... incontrato nessuno che mi facesse battere il cuore, per cui a 18 anni ero ancora vergine. Il giorno che compii 18 anni, papà venne a parlarmi in camera mia. — Allora, tesoro… sei pronta per stasera? È un grande giorno oggi. — Sì papà. Sono solo un po' agitata, ma sto bene. E ti ringrazio per la festa che mi hai organizzato. Lo so che è una sorpresa, ma ci sarà molta gente? — No, tranquilla. Non pensarci. Tu devi solo prepararti e basta. Devi essere elegante, però. Adesso vai dalla nonna che ti aiuta a vestirti, ok? — Ok, va bene. Scesi al piano di sotto. La nonna mi aspettava. Mi portò nella sua stanza, mi diede una borsa e mi lasciò sola. Aprii lentamente quella borsa, che sembrava scottarmi tra le mani. Tolsi uno alla volta gli indumenti, osservandoli attentamente. Il più voluminoso era un fantastico tubino nero, corto e con una sola spallina sottile, la sinistra. Era di pizzo traforato che lasciava intravedere sotto. Presi un altro indumento: una stupenda brasiliana, anch'essa di pizzo e per ultimo un balconcino imbottito senza spalline. Avevo già fatto la doccia, per cui mi infilai tutto lentamente, specchiandomi spesso. Feci un po' di fatica ad allacciarmi il reggiseno perché era molto stretto, ma alla fine il risultato era strepitoso. Portavo già una bella 3^ abbondante e l'imbottitura gonfiava ancora di più. Poi misi l'abitino, aggiustando alla meglio la stoffa sopra il seno perché era molto scollato. Per ultimo dei sandali in tono. Al tempo portavo i capelli molto ...