1. Jay


    Data: 21/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: thommeus

    Era estate, tempo di vacanze con gli amici e quell'anno ero finalmente riuscito ad andare a Barcellona per la prima volta.
    
    È una città di mare, c’è sempre tanta gente che viene e che va, non mancano mai cose da fare e per questo è uno dei miei posti preferiti. È facile conoscere gente, anche solo per fare due chiacchiere, soprattutto in uno dei tanti bar della zona gay a Eixample, o Gayxample per gli affezionati.
    
    Era una delle ultime sere ed ero appena entrato in una discoteca, quando da dietro una colonna sbucò fuori un ragazzo alto, di colore, statuario, spalle larghe, labbra carnose, capelli corti e ricci. Non ho un ricordo esatto di quel momento, perché sono passati degli anni, ma sostanzialmente mi disse che gli piacevo e che voleva andare via con me. Di certo non ci pensai troppo, un attimo dopo eravamo dentro un taxi che limonavamo duro, diretti al suo hotel.
    
    Una volta in camera potei vedere quello che c’era sotto la sua camicia bianca: un fisico marmoreo, scolpito, liscio e sebbene sia qualcosa di estremamente soggettivo, direi praticamente perfetto. Continuammo a baciarci e con la lingua esploravamo intanto i rispettivi corpi, fino a spogliarci del tutto.
    
    Fino a quel momento non pensai troppo a come fosse messo sotto, fu tutto troppo veloce, ma quello che vidi catturò tutta la mia attenzione: un cazzo enorme, immagino sui 20 cm abbondanti, piuttosto largo e leggermente pendente verso destra. Iniziai a leccare tutta l’asta, le palle enormi, risalendo sul ...
    ... frenulo e la cappella; cercai di metterlo tutto in bocca fin dove potevo e continuai a succhiare avidamente, intanto passavo le mani sugli addominali e pettorali, guardandolo mentre iniziava a godere.
    
    A certo punto mi girò, mettendosi dietro di me, iniziò a lubrificare il mio buco e dopo essersi messo il preservativo, ci appoggiò la sua cappella. Facendo abbastanza piano riuscì ad entrare, potendo così iniziare la sua cavalcata, sempre più forte. Ero a pecora, lui mi teneva per le spalle, senza darmi tregua, ogni tanto mi sculacciava, facendomi godere ancora di più. Gli chiesi di rallentare, ma ormai era partito per la sua corsa e non si fermò fino alla fine, quando tolto il preservativo mi girò sulla schiena e mi riempi il petto di calda sborra.
    
    Fu un momento bellissimo e li venni anch’io.
    
    Nella vasca di bagno ci fu modo di fare due chiacchiere, così scoprì che si chiamava Jay, nato da madre tunisina e padre francese, viveva a Parigi ed era un ex modello ora alla ricerca della propria strada nel settore della moda. Oltre che bono era pure gentile e simpatico.
    
    Vista l’ora andammo a letto; al risveglio non potei non approfittare di così tanta roba proprio di fianco a me, così decisi di dargli il buongiorno prendendogli il cazzone in bocca, succhiandoglielo per bene. Una volta sveglio mi misi a cavalcioni sopra di lui a smorza-candela per farmi un’ultima cavalcata, così godendo pure del bellissimo panorama sotto di me. Sborrammo insieme, lui con il cazzo dentro e io ...
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