-
resoconto
Data: 22/09/2018, Categorie: Anale Voyeur Maturo Autore: giannisa, Fonte: xHamster
... bambini quando ero veramente piccolo (non più di sei anni) anche se l’aveva fatto in maniera molto innocente, lo ricordo ancora: “i papà mettono con il loro pivellino un semino dentro il buchino che le mamme hanno tra le gambe, proprio come il contadino pianta i semi per far crescere i fiori ed i frutti”.Tra noi non esistevano barriere: andava in bagno con la porta aperta, si cambiava, faceva la doccia capitava persino che si radesse l’inguine ed io fossi presente proprio come se stesse facendo una cosa qualunque. Tutto era basato su un rapporto molto innocente.Dormivamo assieme e la mattina mi capitava quasi sempre di scoprire che le si era sollevata la camicia da notte. Ricordo che sollevavo le lenzuola e le vedevo (a seconda di come fosse girata) i genitali o il sedere (che non mi piaceva per niente).Poi mio padre riuscì ad ottenere il trasferimento. A lui quella situazione non piaceva per niente. Ed in breve fece passare gli usi a cui mi ero tanto bene abituato.Penso di esser stato molto precoce. Ero ancora in terza elementare (quanto è? otto anni?) che scoprii il piacere che provavo nel toccarmi tra le gambe. L’anno seguente di tanto in tanto zampillava un fiotto di liquido e nel giro di un mesetto zampillava sempre, ogni volta che mi sfregavo un po’ più a lungo.Ritorniamo un po’ indietro nel passato. Mio padre aveva istaurato un regime di castità. Tuttavia ogni tanto capitava qualche incidente, ad esempio mi svegliavo la notte e li scoprivo far sesso. Allora li ...
... stavo a guardare un po’. La mamma prima baciava l’uccello di mio padre, mentre lui le toccava il sedere e poi lui la faceva girare e cominciava a cavalcarla da dietro. Io credevo cercassero di farmi un fratellino o una sorellina e ritornavo a letto contento.Per un bel periodo mi dimenticai persino di quei rari incontri.Qualche anno più tardi, cominciai a fare più tardi la sera. La nonna mi aveva regalato un televisore. Erano i periodi di “colpo grosso” con il mitico Umberto Smaila e dei film a luci rosse che iniziavano alle 22.00. All’epoca mi toccavo piuttosto spesso e capitava sovente che nel farlo pensassi alla donna che più mi era vicina: mia madre. Allora la immaginavo come se fosse l’eroina di uno di quei film. Spesso però mi trovavo a fantasticare robe già piuttosto feticistiche. Il mio migliore amico era il figlio del primario di ginecologia dell’ospedale della mia città ed era un collezionista di giornali e filmini porno. A casa sua vedevamo prima i libri del padre, poi le riviste e quando i suoi erano fuori mettevamo una videocassetta speciale e ne aveva per tutti i generi e gusti. Tra le mie fantasie c’era quella di creare un museo della figa di mia madre. Immaginavo di riempirla di luci come un albero di natale e l’idea mi piaceva molto, quando ero in bagno da solo.Tornando al televisore ad un certo punto cominciai a fare sempre più tardi, finché una sera non sentii dei rumori strani arrivare dalla stanza dei miei genitori che comunicava attraverso una porta il cui ...