1. Non ne posso fare a meno


    Data: 23/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: TATO

    Ho conosciuto Aldo circa cinque anni fa, in un sito specifico, dove chi cerca vuole incontrare specificatamente quanto richiede, io cercavo un padrone, serio e autoritario, lui una schiava remissiva e particolare, e la sua richiesta cadeva proprio su di mè, cercava una persona non giovane, remissiva, in cerca di nuove esperienze, non solo sessuali, non libera, e travestita, eccomi, allora 52 anni, sposata trav in privato anni di sottomissione, in cerca di un vero padrone, che mi facesse oltrepassare i limiti. Dopo un periodo di scambi di mail e di messaggi, decidiamo, e qui è l'ultima volta che spetta a mè una qualsiasi decisione, di incontrarci da lui, a casa sua, sua moglie per l'occasione è uscita, e ci ha lasciato campo libero, lei accetta i gusti del marito, ma non è interessata alla dominazione, e quindi eccomi, mi presento alle 14 come da lui sottolineato, orario preciso, trovo il portone aperto, salgo le scale, e trovo il suo appartamento, la porta è socchiusa, entro, e mi reco in bagno, dove potrò trasformarmi in Paola, e dove per tutto il periodo del nostro rapporto troverò indicazioni in futuro sul mio destino. Mi preparo con dovizia, indosso quanto indicatomi, scelto da lui dal mio fornito guardaroba, collant velatissime, sandali, unghie in precedenza smaltate, e infilo un vestitino aderente, e poi per finire rossetto rosso, e eccomi, pronta. Entro in sala come indicatomi nel messaggio, ed eccolo, seduto in poltrona, nudo, bellissimo, un vero maschio, magro, e ...
    ... svettante in mezzo alle gambe un cazzo pazzesco, scappellato, duro, mi guarda, e inizia dicendomi, hai due minuti per dirmi cosa fai e cosa non fai, al termine, tacerai, e deciderò se mi interessi o meno, inizia, rimango basita, cosa mi piace e cosa no, cosa sono disposta a fare e cosa ne so, taccio, ho paura di dire stupidaggini, e che lui mi cacci, ma certo che certe cose non le posso o non le voglio fare, ma cosa? poco prima dello scadere mi rivolgo a lui, ecco mio padrone io non posso scegliere, lo faccia a lei per mè, io sono una nullità, e bramo ad essere annientata psicologicamente, vorrei solo innamorarmi di lei, e taccio. Ottimo risponde il mio padrone, domani stilerai un atto di cessione della tua proprietà come schiava a mè, lo sottoscriverai in presenza di testimoni, e poi inizieremo, ora, troia, togliti il vestito, eseguo, lo sfilo e rimango in collant, girati mi impone, eseguo, si alza, mi abbassa i collant, mi allarga il buchino, infila due dita, ravana, e poi me le infila in bocca, sono leggermente sporche, puliscile mi dice, così impari, devi sempre essere pulita troia, eseguo, e ripulisco, poi mi dice, togliti i collant, eseguo, li porgo a lui, e lui li appallottola, poi mi dice, appoggiati al tavolo, allarga le gambe, eseguo, e lui, infila i collant arrotolati nel mio culetto, lo sfregamento fa male, sono asciutta, gemo, lui mi molla due sberle pazzesche sui glutei, zitta vacca e taccio, un attimo e mi si richiude il forellino, ho i collant dentro, bene troia, ...
«123»