1. Ode et Amo


    Data: 24/09/2017, Categorie: Sensazioni Autore: BIMBA79, Fonte: RaccontiMilu

    Sì, lo ammetto, la tua assenza oggi pervade le mie membra, arde la mente e implora nella mia bocca. Ti voglio qui, addosso... come l'ultima volta. In questa stanza annaspo nel ricordo del sapore di un pensiero morboso. Aggredisce la mia mente il tuo sudicio spettro, è insistente, è spregiudicato, è ossessivo. Nel silenzio di una supplica, il mio respiro muta, ti rivedo su di me, strisci graffiando la mia pelle affamato e perverso. I tuoi occhi sono velati di desiderio, la lingua immobile tra le tue labbra socchiuse, quell'espressione da maniaco mi fa precipitare nel nostro inferno, dove il tempo pare scandito dal ritmo del mio respiro. Il mio inferno ha il tuo nome, maledetto figlio di puttana. E il tuo? E lo sussurro risvegliandomi da un sonno non del tutto ristoratore, per nulla oserei dire, ripensando alle tue labbra dannate investite dai miei gemiti, la mia mente torna all'alba di quel giorno. Torna alle tue dita ingorde dei miei ansimi, al mio respiro ansante, alla tua sudicia lingua, indifesa affondo in me, in questa maledetta liquida voglia, nell'inutile intento di zittire l'avaro piacere, che il solo pensarti mi scatena. E ancora mi ritrovo lontana, in quel letto sporco di noi, il tuo corpo imponente su di me, cazzo quanto sei bello, il tuo cazzo tra i miei seni, le tue dita a stringere la mia carne fino a farmi vibrare. Usata per il tuo piacere. Come io ora uso me stessa. Si incendia il mio corpo, che oggi non può essere tuo, e con questa disperata consapevolezza ...
    ... mi tendo sotto il peso di un desiderio folle, alla ricerca di una frenesia che plachi la mia foga di te. In mente immagini di noi si fondono, fanno male sulla pelle, mi marchiano, mi segnano. Mi inarco al tocco delle tue mani, le sento, le voglio ancora addosso, dentro e su di me, gemo nel vederti a lato del mio viso, in ginocchio... maestoso e superbo. Un ologramma che ha il tuo stesso turpe odore, sono così piena di te, imperterrite le mie dita scivolano come fossero le tue a violare ogni mio buco. Mi contorco ansimando, come fossi un serpente ferito, ripensandoti stringere tra le dita quel cazzo meraviglioso che ti ritrovi. In quella impudica mano, che lenta ha strisciato sulla mia pelle portando il mio essere a leccare i miei limiti pur di compiacere la tua mente. La tua mano, lenta ma decisa, uno spettacolo ipnotico per il mio sguardo, mentre i tuoi occhi serrati, come quelle maledette labbra mi inducevano in tentazione, tu il mio peccato carnale. Non so che darei ora per sapere quali pensieri mutavano forma e consistenza nella tua mente in quel momento. Il mio pensiero, vuoi sapere qual è stato? Ammirandoti, ho considerato quanto è perverso vedere il proprio uomo darsi piacere, come un egoista fottuto, mentre la propria donna giace nuda e bagnata sotto di lui, è una follia. Una follia che ha rimbombato nella mia mente per mesi prima di allora, e vederti lì, spogliato di ogni inibizione, perso nel tuo piacere, ad ammirare le tue dita scorrere sulla tua carne, mi ha fatto ...
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