1. Maria Jose cap.2 - L'autostrada ed il garage


    Data: 06/10/2018, Categorie: Masturbazione Autore: FrancoT

    ... biancheria intima dopo a momenti come quello. Mario le diceva sempre che la sua fica profumava anche se si esprimeva in termini decisamente meno volgari. Improvvisamente il traffico si mosse. Qua e là si accesero i motori e la lunga colonna cominciò il proprio cammino. I due uomini sull’auto scura restarono indietro e quando il ritmo cominciò ad essere sostenuto, ella spinse nuovamente il proprio bolide nel tentativo di recuperare il tempo perso. Gli ultimi 50 chilometri li percorse in breve tempo. A Cannes il traffico non fu un problema ed in pochi minuti dall’autostrada giunse al residence presso cui aveva prenotato l’appartamento. Non era la prima volta che vi si recava e come altre volte ad attenderla c’era il custode, una guardia in uniforme, che bloccava qualsiasi accesso esterno a quella residenza di lusso. Quel giorno c’era un ragazzo di circa trent’anni, di colore, alto e decisamente fisicato. Ella non aveva mai avuto una preferenza per gli uomini dalla pelle scura, ma quel ragazzo era veramente bello. Aveva visto come lui avesse notato la sua gonna che si era leggermente sollevata ed i suoi sandali, posizionati sul sedile del passeggero. Complice il momento di eccitazione vissuto durante l’attesa in coda lungo l’autostrada, che si faceva ancora sentire tra le sue gambe, l’idea di proporgli una serata a due le passò davanti agli occhi per un istante. Fu un attimo soltanto nel quale ella si immaginò con quel ragazzo a rotolarsi tra le lenzuola bianchissime del suo ...
    ... appartamento. Quando il ragazzo le si avvicinò e le porse le chiavi del suo appartamento insieme al telecomando del suo garage privato augurandole anche buona serata, ella fu distolta dalle sue fantasie. “Excusez moi”, gli disse, prendendo le chiavi che lui le porse. “Pas problem”, rispose lui “Bonne soirèe”. Poi le aprì il cancello ed ella accese la macchina, entrando nei garages della struttura e dirigendosi verso il suo che era il numero 9. Vide il ragazzo che la osservò fin quando non scomparve dallo specchietto retrovisore. Premette il tasto del telecomando ed il portone, che dava direttamente al suo appartamento, si sollevò. Entrò ed il portone metallico si chiuse dietro di lei. Spense l’auto e si appoggiò per un attimo all’indietro. Non avrebbe indossato i sandali per salire, lo avrebbe fatto a piedi scalzi. Dalla valigia nel baule avrebbe preso un paio di ciabatte e le avrebbe indossate per salire fino all’appartamento. Una doccia e poi sarebbe uscita a cena. Sapeva dove andare e cosa mangiare perché conosceva Cannes molto bene. L’indomani mattina sarebbe uscita presto a correre e poi avrebbe deciso come trascorrere il proprio tempo. Un po’ di attività sessuale non le sarebbe dispiaciuta e quel pensiero la portò a quel ragazzo alla reception. Era davvero bello e, seppur ella non fosse solita guardare i ragazzi giovani e con la pelle scura, quello era davvero attraente. Chissà quante donne di quella struttura se lo erano portate a letto, pensò. Magari qualcuna se lo era ...
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