Maria Jose cap.2 - L'autostrada ed il garage
Data: 06/10/2018,
Categorie:
Masturbazione
Autore: FrancoT
... scopato anche in auto o addirittura nei garages, proprio dove era lei in quel momento. Se lui fosse comparso dal nulla in quel preciso momento, non era certa di essere in grado di trattenersi. Lui avrebbe aperto la portiera del suo bolide, l’avrebbe invitata a mettere fuori le gambe dalla macchina, poi gliele avrebbe spalancate e si sarebbe gettato sulla sua fica infuocata. Lei gli avrebbe chiesto di leccarle i piedi e lui lo avrebbe fatto, poi avrebbe abbassato i suoi pantaloni e si sarebbe presa cura di lui. Alla fine gli avrebbe chiesto di scoparla, in piedi, anche da dietro, mentre lei si appoggiava alla macchina con le mani. Ecco, le sarebbe piaciuto in quel modo, in quel preciso momento. Furono quei pensieri ad accendere il suo corpo. Nel garage era sola e decise di lasciarsi andare leggermente. Nessuno l’avrebbe vista e nemmeno sentita. Purtroppo il ragazzo della reception non sarebbe venuto e, forse, da un certo punto di vista era meglio. Sarebbe stata meglio con la propria coscienza. Si sollevò la gonna e poi sollevò anche i piedi poggiandoli sul cruscotto. Era molto vanitosa e le piaceva osservare i suoi piedi, curati e, nonostante la magrezza, per niente ossuti. Con un gesto veloce si sfilò gli slip, che lasciò appesi alla caviglia sinistra. “Cazzo, quanto sono eccitata”, pensò mentre la sua mano sinistra si posizionò sul suo sesso. Un’ora e mezza dopo a quel momento, mentre passeggiava lungo la Croisette con il suo vestito a portafoglio bianco e le scarpe ...
... rosse, si sentiva soddisfatta. In tutti i sensi. Dopo a quei momenti di piacere, si era fatta una bella doccia, si era cosparsa il corpo di crema e poi si era preparata per uscire. Gli uomini la osservavano e la cosa la rendeva felice, soprattutto dopo a quel momento così intenso che aveva trascorso nel seminterrato del suo residence. Dopo ad un primo veloce orgasmo, vissuto con i piedi sul cruscotto e generato dalle sue abili mani, ne aveva cercato un secondo, in un modo completamente diverso. Si era accorta di come la leva del cambio potesse fare al caso suo. Era in pelle bordeaux, come tutti gli interni dell’auto ed aveva una forma che poteva somigliare ad un cazzo. Aveva premuto il pedale del freno a mano e in un attimo si era seduta a metà tra i due sedili, spingendo la fica contro alla leva stessa. La sensazione che aveva provato era stata piacevole e così aveva iniziato a sfregare il sesso contro ad essa. Si era eccitata così tanto che ad un certo punto aveva pensato anche di potersi penetrare. Lo voleva. Lo avrebbe voluto intensamente e, se avesse potuto, lo avrebbe fatto. Allora si era voltata e si era messa con le ginocchia sui sedili, aggrappandosi con le mani ai poggiatesta e abbassandosi poi finché la leva non si fosse puntata contro alla sua fica. Era un lago ed era certa che il godimento sarebbe stato incredibile. Si era mossa sfregandosi contro al pomolo con il quale terminava la leva del cambio, avanti ed indietro fino al clitoride. Penetrarsi sarebbe stato ...