1. La Scuola PARTE 8 - FINALE


    Data: 07/10/2018, Categorie: pissing, Autore: Blue93

    ... bottiglietta. Passò quasi un'ora prima che lo stimolo di Melania diventasse notevole a tal punto da farla ondeggiare nella sedia. "Cerca di stare ferma". "E' un po' difficile sa...quando si è sul punto di farsela addosso". "NON RIVOLGERTI A ME IN QUEL MODO!", sbottò lui facendola sobbalzare. Melania abbassò di nuovo lo sguardo arrossendo appena poi, con voce bassa ma lievemente stridula, chiese: "Cosa succederà altrimenti? Se non obbedisco alle sue regole...cosa mi farà?". Ed ecco ancora quel desiderio, spasmodico e perverso, di avere quel cazzo enorme dentro di se. Visioni di Olmo in quel bagno, visioni di lui con il pene in mano. Cercò di cacciarle dalla testa. "Cosa vuoi Melania?". "Mmm?". "La domanda non è cosa ti farò io, la domanda è a cosa stai pensando tu". "N-niente..". "Non mentire.". "Non sto mentendo. Devo andare in bagno". "Vietato. Dimmi a cosa pensi". "Devo fare pipì". "Pensi a me?". "No". "A me in quel bagno?". "No!". "Al mio grosso pene?". Ridacchiò. "No no no!". "Oh io credo di sì". "Mmm". Per quanto si sforzasse di negarlo, il suo clitoride aveva già iniziato a pulsare e la vescica strapiena contribuiva a farle desiderare l'orgasmo. Sobbalzò quando Olmo si alzò dalla sedia avvicinandosi a lei, lo guardò con aria interrogativa chiedendosi come mai fosse venuto dalla sua parte. Se l'avesse sfiorata anche solo con un dito l'avrebbe sicuramente denunciato. Tuttavia, al contrario dei suoi pensieri, Olmo tenne le dovute distanze limitandosi ad abbassare la zip ...
    ... dei pantaloni lasciandole intravedere l'enorme erezione. "Cosa vuoi Melania? Devo fermarmi o continuare?". "No...". "No cosa?". "Mi fermo?". Avrebbe dovuto rispondere di sì, dirgli di smetterla, ma era troppo bagnata per farlo. Così scosse lentamente la testa arrossendo fino alle orecchie. Davanti a ciò Olmo infilò una mano nei boxer afferrando il pene e tirandolo fuori in tutta la sua lunghezza e grossezza. Melania alzò lo sguardo e trasalì, la voglia di toccarsi improvvisamente incontrollabile. "Ti piace?". Annuì. "Cosa vuoi che faccia?". "Non lo so". "Toccati". Trasalì di nuovo, imbarazzatissima, e lentamente, molto lentamente, si infilò una mano nelle mutandine obbedendo. Si masturbò piano guardando quel cazzo enorme e desiderando ardentemente toccarlo, succhiarlo, portarselo dentro. Olmo sembrò leggerle nel pensiero. "Vuoi toccarlo?". Non rispose, si limitò a tendere una mano insicura nella sua direzione stringendolo fra le dita e stupendosi di quanto fosse duro. Alzando lo sguardo si accorse che Olmo la stava fissando, l'espressione stravolta dal piacere. "Avanti, cosa vuoi?". Le parole le uscirono in un sussurro: "Voglio pisciarle il cazzo". "Pisciarmi il cazzo?", ridacchiò davanti a quell'affermazione, poi disse: "Avanti allora, fammi vedere come pisci con quella bella fighetta, bagnami il cazzo. E' tutta colpa mia alla fine, vero?". Quelle parole furono troppo per lei, la stava provocando e lei non poteva più resistere, in nessun senso. Si abbassò collant e mutandine, ...